DDL Sicurezza, la Sinistra: “Emendamento su cannabis light mette a rischio il comparto”.

L’emendamento 13.06 al “DDL sicurezza” italiano, approvato dall’attuale maggioranza al Governo della nazione, prevede una forte restrizione all’uso della cannabis light, equiparandola a quella non light. Un provvedimento, secondo gli eurodeputati italiani de La Sinistra*, che mette a rischio la sopravvivenza di un intero comparto. Allo stesso modo, il Decreto 27 Giugno 2024 (GU Serie Generale n. 157 del 06-07-2024), classificando il CBD tra le sostanze stupefacenti in Tabella B, ne ostacola la libera vendita nel mercato comunitario.

“Tali misure – secondo i firmatari dell’interrogazione – sollevano problemi di compatibilità con la normativa UE, nonché con la giurisprudenza CGUE (C-663/18), che vieta di impedire la vendita di CBD legale senza evidenze di rischio per la salute pubblica. In particolare, porre un divieto alla vendita di prodotti contenenti cannabidiolo è in contrasto con la normativa comunitaria che considera il CBD un prodotto legale se derivato dalla Cannabis sativa con un contenuto di THC inferiore allo 0,2 %. Altresì, le suddette misure non sono state notificate al sistema TRIS, malgrado il loro impatto sul mercato interno e sulla libera circolazione delle merci”.

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Premesse per chiedere l’intervento della Commissione, chiamata a pronunciarsi sulla conformità delle nuove disposizioni con gli articoli 34 e 36 TFUE, con i regolamenti (UE) n. 1308/2013 e n. 1307/2013 e con la giurisprudenza CGUE e sulle denunce inviate all’Esecutivo von der Leyen da parte di associazioni e aziende agricole.

*Valentina Palmisano (The Left), Mario Furore (The Left), Pasquale Tridico (The Left), Dario Tamburrano (The Left), Carolina Morace (The Left), Giuseppe Antoci (The Left).