Manovre a “prova di diplomazia”. La USS Lincoln arriva in Medio Oriente.

Grandi manovre americane al largo di Israele. E’ di oggi la notizia dell’arrivo in Medio Oriente del cosiddetto gruppo d’attacco della USS Lincoln, mentre già da giorni nella regione opera la portaerei USS Roosevelt

Un nuovo arrivo nel cosiddetto Comando Centrale (come comunemente definito dal Pentagono il Medio Oriente) “fortemente accelerato” dal Segretario della Difesa Lloyd J. Austin III. Esponente americano che ha ordinato, in sintesi, l’aumento delle forze nella regione “come parte di ampi aggiustamenti alla postura militare statunitense” per garantire la protezione delle forze statunitensi, aumentare il supporto per la difesa di Israele e garantire che gli Stati Uniti siano preparati a rispondere a un’ampia gamma di imprevisti”. Attacchi, probabilmente, previsti dall’Iran o dai cosiddetti “delegati dello Stato Islamico”.

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Ancora, uno squadrone di F-22 Raptor dell’aeronautica militare è già arrivato nella regione e il sottomarino lanciamissili da crociera USS Georgia sta già operando nelle vicinanze.  

Continuano, però, a sprecarsi le note diplomatiche del Pentagono circa la volontà americana di arrivare alla pace: “Restiamo concentrati sugli sforzi per allentare le tensioni nella regione e, allo stesso tempo, per garantire un cessate il fuoco come parte di un accordo sugli ostaggi, per riportare a casa tutti gli ostaggi e porre fine alla guerra a Gaza”, ha affermato oggi la vice portavoce del Pentagono, Sabrina Singh. 

foto U.S. Navy photo by Mass Communication Specialist Seaman Tajh Payne DOD

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