Israele revoca lo status diplomatico dei rappresentanti norvegesi.

Lo Stato di Israele ha confermato ieri l’intenzione di annullare lo status diplomatico agli 8 rappresentanti norvegesi presso l’Autorità Nazionale Palestinese in Israele. Una decisione, decisamente indicativa sulla “capacità diplomatica” degli israeliani, motivata, secondo il ministro israeliano Israel Katz, dalla necessità di lanciare un messaggio contro chi “adotta una politica unilaterale” e coloro che riconoscono lo Stato palestinese e che chiedono (a ragione) l’intervento della Corte penale internazionale contro i leader israeliani.

Lo scorso mese di maggio, lo stesso Governo norvegese, unitamente a quello spagnolo e irlandese, avevano dichiarato di voler riconoscere lo Stato palestinese.

Per gli 8 diplomatici scandinavi, ora, è prevista la revoca dello status entro sette giorni. In risposta, il ministro degli Esteri norvegese, Espen Bart Eide, ha convocato l’ambasciatore israeliano a Oslo protestando contro la decisione del Governo di Benjamin Netanyahu.

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Critiche arrivate anche dall’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell: “Condanno fermamente questa decisione ingiustificata, che contraddice lo spirito degli Accordi di Oslo e interrompe in modo sproporzionato le normali relazioni e la cooperazione con l’Autorità Nazionale Palestinese. Su mia iniziativa, il capo della delegazione UE a Tel Aviv ha trasmesso la nostra posizione al Governo israeliano. Questa non è una questione bilaterale tra Israele e Norvegia, ma di interesse per tutti coloro che lavorano per la pace e la stabilità in Medio Oriente. In qualità di presidente del Comitato di collegamento ad hoc, che coinvolge sia Israele che l’Autorità Nazionale Palestinese – prosegue Borrell -, la Norvegia ha svolto un ruolo importante nel processo di pace in Medio Oriente e a sostegno della popolazione palestinese.  L’UE esprime piena solidarietà alla Norvegia, un partner inestimabile nei nostri sforzi per promuovere la pace, la sicurezza e la prosperità nella regione”.

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