Sicurezza online, Borchia: “Limitare la diffusione di musica violenta tra i giovani”. Commissione Ue: “Non è nostra competenza”.

Come ricordato dalla cronaca, servono nuovi strumenti per il contenimento del fenomeno della criminalità minorile. Ne è sicuro l’esponente di Identità e Democrazia, Paolo Borchia, che ha chiesto alla Commissione europea di riferire sulle azioni mirate a limitare la diffusione della musica violenta tra i giovani.

“La connessione presente tra violenza giovanile e musica – scrive Borchia – può essere facilmente rintracciata nella cronaca di questi giorni, visto che sono sempre di più i “trapper”, considerati esempi da seguire soprattutto dai più giovani, ad essere coinvolti in risse, rapine e sparatorie, spesso fenomeni di regolamento di conti tra gang”.

Una premessa dovuta che, considerando anche la strategia dell’UE per la gioventù, ovvero il quadro di riferimento per la collaborazione a livello europeo sulle politiche giovanili nel periodo 2019-2027, dimostra la difficoltà del legislatore europeo e dei singoli Stati Ue nel governare un fenomeno sempre più fuori controllo.

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Una non novità come rimarcato anche dalla risposta della commissaria per la Gioventù, Iliana Ivanova, per la quale basterebbe la strategia Ue per la gioventù “per la responsabilizzazione dei giovani, accrescerne la partecipazione e incoraggiare il dialogo e la tolleranza”. Insomma, sembra si sia lontani dalla comprensione del trend di violenza in crescita tra i giovani europei e delle relative soluzioni a livello europeo.

Considerazioni confermate anche leggendo il successivo passaggio della risposta dell’esponente della Commissione von der Leyen: “Inoltre la strategia dell’UE sui diritti dei minori si impegna a combattere qualsiasi forma di discriminazione e a lottare contro la violenza. La Commissione ha inoltre adottato un’iniziativa sui sistemi integrati di protezione dei minori per incoraggiare le autorità nazionali a mettere a punto soluzioni sistemiche per contrastare la violenza contro i
minori online e offline”. I risultati di tali azioni, come ci ricorda sempre la cronaca e la semplice constatazione del più distrato uomo della strada, si vedono. Indubbiamente!

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Una risposta, quella della commissaria bulgara, che si chiude con la riconferma del cosiddetto “limite di competenza” della Commissione Ue: “Va ricordato che l’articolo 6 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea dispone che l’UE ha soltanto una competenza di sostegno, coordinamento o completamento nel settore della cultura, che comprende anche la musica. Le restrizioni alla diffusione e alla promozione della musica e la valutazione della sua presunta natura violenta non rientrano pertanto nell’ambito di competenza dell’UE”.

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