Buchheit, “L’Azerbaigian può essere considerato partner affidabile Ue?”.

Nel luglio 2022, durante l’incontro sul memorandum d’intesa sull’energia a Baku con il Presidente İlham Əliyev, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen aveva salutato il massimo vertice azero indicandolo come un “partner affidabile” dell’Ue.

Uno speech poco in linea con le narrazioni sui diritti e valori tanto pompata dalla Commissione Ue, come ricordato dall’esponente di Identità e Democrazia, Markus Buchheit: “Considerando che 100.000 armeni cristiani sono stati brutalmente sfollati dal Nagorno-Karabakh nell’autunno del 2023 e alla luce delle rinnovate minacce di guerra dell’Azerbaigian, può la Commissione far sapere se il Presidente considera ancora İlham Əliyev un partner affidabile?”.

Per l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, si tratterebbe di un “non problema” essendo il memorandum d’intesa sull’energia firmato il 18 luglio 2022 con l’Azerbaigian coerente con gli sforzi dell’UE fatti per diversificare le proprie fonti energetiche, ridurre la dipendenza dalla Russia e accelerare la diffusione della produzione di energia rinnovabile. Insomma, pecunia non olet dalle parti dell’Esecutivo von der Leyen.

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“La cooperazione nel campo dell’energia non pregiudica la posizione dell’UE nel processo di normalizzazione tra Armenia e Azerbaigian – ha ricordato Borrell – e non avviene a scapito del dialogo con l’Azerbaigian sui diritti umani e la democrazia, che rimane una priorità. L’UE continua a dialogare con l’Azerbaigian nell’ambito del dialogo regolare sui diritti umani e nei contatti bilaterali. L’UE continua a chiedere all’Azerbaigian di garantire i diritti degli armeni del Karabakh, compreso il diritto di tornare alle proprie case senza intimidazioni e discriminazioni“.

Dichiarazioni che suggeriscono una certa polivalenza di giudizio dell’Ue verso i cosiddetti regimi nei Paesi terzi. Mentre da oltre due anni, infatti, si continua a promuovere una narrazione della Federazione Russa quale “Stato canaglia”, nel frattempo si utilizza un altro metro di valutazione che, come facilmente rinscontrabile, a ben poco a che vedere con i cosiddetti valori europei.

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