Giovani e comunicazione sui social, il report dell’Osservatorio sul giornalismo digitale.

Monitorare i comportamenti delle generazioni più giovani mentre fruiscono dell’informazione online. Un approccio, scrive Giovanna Cosenza nel Report 2024 dell’Osservatorio sul giornalismo digitale promosso dal Consiglio nazionale dell’Ordine, “cruciale non solo per le testate giornalistiche che mirano a coinvolgere direttamente i giovani, ma per comprendere e interagire con tutte le fasce di età”.

Le tendenze osservate nei giovani possono infatti prefigurare evoluzioni future del mercato digitale e offrire spunti vitali per l’innovazione e la prevenzione di crisi nel settore giornalistico. Inoltre, stabilire una connessione con il pubblico giovane può aiutare a sviluppare abitudini di lettura durature, a partire dagli anni scolastici fino all’università, consolidando così una base di lettori fedeli nel lungo termine.

D’altra parte – fanno sapere i promotori dell’iniziativa – sebbene spesso si creda che i giovani siano i principali destinatari dell’informazione digitale, il testo critica questa percezione generalizzata, argomentando che le abitudini di consumo di informazione online sono influenzate da un’ampia gamma di fattori sociodemografici oltre all’età, come genere, area geografica, educazione e reddito.

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Lo spostamento verso piattaforme online come YouTube, Instagram e TikTok è, infatti, confermato in tutte le fasce di età, segnalando un trend verso un consumo di notizie più visuale e audiovisivo.

Dal 2017 al 2023 l’interesse per Facebook è diminuito più rapidamente in chi aveva meno di 25 anni, che gli ha preferito Instagram, Snapchat e soprattutto TikTok: quest’ultimo, in quella fascia di età, ha registrato numeri analoghi a Facebook. Negli stessi anni, è cresciuto molto l’uso di YouTube come fonte di notizie, malgrado di questo si parli poco, ed è cresciuto per tutte le generazioni, non solo per i più giovani.

Per quel che riguarda infine i contenuti delle news che vanno per la maggiore sui social, secondo il Reuters Institute (2023), mentre su Twitter gli utenti fanno più attenzione ad argomenti di politica e di business, su TikTok e Instagram – ma anche su Facebook – prevalgono il gossip e la satira, o in ogni caso i contenuti più leggeri e divertenti. E anche questo vale per tutti, non solo per i più giovani. 

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Le persone di tutti i campioni nazionali hanno espresso, inoltre, scetticismo su tutti i modi di selezionare le notizie. Solo il 19% di loro ha detto di fidarsi degli algoritmi basati sul consumo dei propri amici e seguaci, mentre il 42% ha risposto di non fidarsi per niente. È andata meglio con la selezione automatica basata sul proprio consumo passato, perché in questo caso la fiducia è arrivata al 30%, mentre una percentuale analoga ha dichiarato di non fidarsi nemmeno di questa selezione. Notevole, infine, è che la percentuale di coloro che hanno detto di fidarsi degli algoritmi sia stata addirittura superiore a quella di coloro che hanno dichiarato di preferire la selezione umana, perché questa fiducia l’ha espressa solo il 27% delle persone intervistate.

Importante anche la tendenza News Selective Avoidance, che permette di evitare le notizie in modo mirato. Un trend causato da diversi fattori, soprattutto emotivi e che riguarda tutti i media, dai più tradizionali ai più recenti. A differenza di quanto era accaduto durante la pandemia, che aveva prodotto una crescita generale di attenzione per le news, né la guerra in Ucraina né la conseguente crisi economica hanno portato a un maggior consumo di notizie, anzi: fra il 2022 e il 2023 è accaduto il contrario.

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Infatti, nel 2023 ha dichiarato di evitare intenzionalmente le notizie il 36% delle persone intervistate: 7 punti percentuali in più rispetto al 2017. Inoltre, a tenersene più lontane sono state le donne, che nel 2023 erano il 39%, rispetto agli uomini, che erano il 33%, e la tendenza è stata ancora più drastica tra i più giovani.  Ma le motivazioni più spesso addotte sono state simili a tutte le età: troppa negatività, senso di sopraffazione, contenuti considerati troppo ripetuti e allo stesso tempo troppo lontani dai propri interessi.

foto Tumisu da Pixabay.com