Sempre più dipendenti scelgono la carriera “non lineare”.

L’idea di ”carriera tradizionale” sta cambiando. Secondo un recente studio di GoodHabitz, infatti, circa il 40% dei dipendenti intervistati ha dichiarato di preferire un percorso di lavoro ”non lineare”, ovvero con cambi di settore o ruoli all’interno di diverse aziende, sfatando il mito del cosiddetto ”posto fisso”, come unica occasione di carriera.

Una tendenza, secondo GoodHabitz, che riflette il desiderio di ridisegnare il proprio percorso professionale e di sviluppare competenze trasversali, fondamentali per adattarsi a un mercato del lavoro in continua evoluzione. Fenomeno, ancora, che riguarda solo le generazioni più giovani (38%), ma soprattutto i lavoratori over45 (41%). Le donne sono più propense degli uomini ad adottare percorsi non convenzionali: sono il 43% contro il 37% degli uomini.

LEGGI ANCHE:  Si spendono bene le risorse per la promozione delle politiche del lavoro?

Emerge, inoltre il ruolo delle soft skills nel plasmare le scelte dei lavoratori. Le competenze trasversali, come il problem solving (considerato centrale dal 92%), la gestione dello stress (90%) e il lavoro di squadra (88%), sono considerate importanti per affrontare le sfide del mondo del lavoro. Capacità che si acquisiscono attraverso l’esperienza diretta (per il 78%) e corsi in presenza e online.

I dipendenti inseriti in aziende con oltre 250 persone, infine, hanno maggiori probabilità di cambiare ruolo all’interno della stessa azienda piuttosto che cercare opportunità esterne.

foto niekverlaan da Pixabay.com