Disinformazione ed elezioni europee: le azioni dell’Ue a pochi giorni dal voto.

A pochi giorni dalle elezioni europee si attiva la macchina Ue per contrastare i tentativi di disinformazione in rete. Ma, in alcune regioni d’Europa come la Sardegna, vista anche la scarsa mole di investimenti per la comunicazione, più che le fake-news a pesare sulla errata percezione dei cittadini e cittadine sulle elezioni europee 2024 sarà l’eccessivo protagonismo delle elezioni amministrative.

Si continua infatti a spingere su iniziative di scarso impatto come il finanziamento di osservatori, come quello europeo sui media digitali, oppure di altrettanti strumenti “diversamente informativi” come l’EuvsDisinfo, caratterizzatosi fin dalle prime battute per una visione strumentale e pro Occidente.

“Le istituzioni europee affrontano da anni la sfida posta dalla manipolazione delle informazioni e dalle interferenze straniere, compresa la disinformazione”, si legge nella nota della Commissione von der Leyen. Chissà se anche il bando di alcuni canali di informazione, voluto dalle istituzioni Ue, possa considerarsi ad oggi un’azione a tutela della libertà di informazione o se il congelamento dei conti di alcuni giornalisti russi possa altrettanto essere considerato come un esercizio democratico…

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Questioni di lana caprina, forse, per i vertici Ue che invece credono fortemente nell’azione “implementata” per il contrasto alla disinformazione: “Abbiamo sviluppato politiche per rafforzare le nostre democrazie, rendendo più difficile per gli attori della disinformazione prendere il controllo delle piattaforme online e proteggere i giornalisti e il pluralismo dei media e costruire la resilienza sociale contro la disinformazione attraverso l’alfabetizzazione mediatica e il controllo dei fatti”.

Agli utenti della rete l’ardua sentenza!

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