La Todde “asfalta” la minoranza: “Scorsa legislatura ha lavorato a ‘ranghi ridotti'”.

Sarà sicuramente nell’ordine della dialettica politica assistere alle critiche della minoranza verso l’azione delle forze di Governo ma assistere oggi alle stucchevoli critiche del centrodestra, dopo 5 anni di pessima amministrazione regionale (e comunale vista l’attuale presenza in Consiglio del capogruppo di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu), dovrebbe fare sorridere per usare un eufemismo.

Non sorprende, quindi, il tono utilizzato ieri dalla Presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, nella replica alla minoranza, oggi, dopo 5 anni di “legislatura sfigata”, pronta ad attaccarsi a tutto pur di ricordare agli elettori ed elettrici la propria esistenza.

“Per fare chiarezza, ricordo che abbiamo giurato il 9 aprile e la Giunta si è presentata al completo davanti al Consiglio Regionale – ha dichiarato la Todde -. Nella scorsa legislatura, quella di Solinas, si è lavorato a ranghi ridotti – solo 1/3 degli assessori – per tutto il primo mese, senza ottenere alcun risultato degno di nota. L’attuale Giunta si è già riunita per ben 7 volte, approvando diverse decine di delibere, ritirandone altre della precedente legislatura e proponendo un disegno di legge. Sulla Sanità abbiamo ereditato una situazione molto complessa e sono tante le questioni aperte che stiamo affrontando”.

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“Da due anni, lo voglio ricordare, le aziende sanitarie non trasmettono i bilanci consuntivi. Questa mancanza di dati ha creato una grave emergenza gestionale – prosegue -. In questi giorni abbiamo analizzato attentamente le criticità che hanno impedito alle aziende sanitarie la chiusura dei bilanci relativi all’anno 2022. Proprio per questo, mercoledì 15 maggio, l’assessore alla Sanità ha organizzato una riunione nella sede di Ares, riunione alla quale erano presenti tutte le Aziende Sanitarie territoriali della Sardegna. In tale occasione è stato finalmente individuato un percorso comune che le condurrà in breve tempo alla chiusura dei bilanci del 2022, per i quali in realtà era prevista l’approvazione entro il giugno del 2023. Solo dopo l’approvazione di questi si potrà procedere alla definizione di quelli relativi all’anno 2023. Se ne può dedurre facilmente che abbiamo passato il primo mese a smontare e censire i danni lasciati dalla precedente Giunta, compresa la delibera per la costruzione dei nuovi ospedali, mentre invece dal Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) si rischia di perdere decine di milioni a causa della mancata programmazione della ristrutturazione degli ospedali”.

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Affondo che prosegue con l’indicazione della azioni intraprese dal nuovo Esecutivo: “Nel frattempo, abbiamo approvato l’adozione del programma di rilevazione e gestione delle infezioni in ambito chirurgico ed il piano di potenziamento della rete regionale di cure palliative. Abbiamo riaperto i termini per le procedure di accreditamento delle strutture sanitarie destinate all’erogazione di cure domiciliari, programmato la spesa pluriennale per il potenziamento dei servizi di telemedicina previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza e incrementato di 2 milioni i finanziamenti per i centri antiviolenza. Abbiamo intrapreso anche un altro percorso di vitale importanza: abbiamo iniziato a discutere approfonditamente, con tutte le parti al tavolo, di come gestire e tagliare le liste di attesa. Questi – ha aggiunto la presidente – sono solo i primi interventi fatti tra quelli programmati. Riferire quanto è stato possibile fare nel primo mese ci sembra doveroso se si vuole ricostruire la fiducia dei cittadini verso la politica. Adesso dobbiamo approvare con urgenza i bilanci, riorganizzare le ASL ed il centro prenotazioni su base territoriale e dedicare risorse per permettere un numero maggiore di visite specialistiche in prossimità nei territori meno serviti”.

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“I problemi da affrontare sono tanti, soprattutto nei territori, e dobbiamo risolverli in fretta. Nessuno di noi ha la bacchetta magica e per fare bene bisognerà lavorare molto, e soprattutto di squadra, con tutti gli operatori del servizio sanitario”, conclude la Todde.

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