Elezioni europee, Roberta Metsola: “Votate o gli altri decideranno per voi”.

Andando oltre le derive qualunquistiche circa l’inutilità del voto e del vincolo di mandato dei rappresentanti europei, le prossime elezioni di giugno, nonostante le “poco convincenti” elaborazioni degli istituti di ricerca sociale europei, potrebbero registrare un nuovo minimo di partecipazione tra i cittadini e le cittadine europee.

Un possibile epilogo, sempre più critico per la democrazia e la legittimità dello stesso Parlamento europeo, in gran parte dovuto alla “incoerente e poco democratica” deriva militarista emersa nel corso degli ultimi 2 anni di guerra all’interno dell’Aula di Bruxelles. La stessa Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, quella che voleva “più carri armati per Kiev”, ha confermato infatti negli ultimi 24 mesi uno degli esempi più deprimenti di questa deriva di Bruxelles.

Premesse che non hanno certamente impedito alla numero uno del Parlamento di Bruxelles di lanciare un nuovo appello al voto per le prossime elezioni europee di giugno che, come facilmente prevedibile, vedranno la fortuna (e soprattutto la sfortuna) di molti esponenti politici.

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“Questo Parlamento – ha dichiarato la Metsola – prenderà decisioni su molti temi importanti per la vostra vita quotidiana. Non lasciate che altri scelgano per voi”. Dichiarazioni che sanno di narrazione autoreferenziale. E’ stato forse mai chiesto ai cittadini e alle cittadine europee di esprimersi, per esempio, sul piano ASAP mirato a produrre più missili, armi e munizioni? Sembrerebbe proprio di no. Oppure è stato chiesto agli elettori e alle elettrici di esprimersi sull’opportunità di convocare un Forum per la Difesa europea, o meglio, l’indizione del nuovo marketplace delle armi in Europa?

No, agli elettori e alle elettrici dei Paesi Ue è stata data a possibilità di “partecipare” alla fallimentare Conferenza sul Futuro dell’Unione europea.

Che dire poi, in merito all’utilità del voto per il rinnovo del Parlamento europeo, dell’azione dei circa 720 eurodeputati che, tra provvedimenti adottati nelle varie commissioni e interrogazioni parlamentari, trovano sempre nelle conferme dei “limiti di competenza” della Commissione Ue e dell’egoismo del Consiglio – ricordiamolo composto dai massimi vertici dei paesi Ue – un freno alla realizzazione delle cosiddette aspirazioni del popolo europeo. Altro che “rappresentazione nel processo decisionale a livello europeo” degli elettori europei.

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Inutilità dell’Aula parlamentare, nonostante l’importante ruolo di colegislatore europeo, confermata anche recentemente in politica estera con la richiesta del cessate il fuoco a Gaza.

Difficile, quindi, spingere giovani e nuovi elettori – che solo in Italia saranno circa 2,8 milioni – verso le urne per il rinnovo del Parlamento europeo. Giovani, escludendo l’iniziativa estemporanea e di scarso impatto dell’Anno europeo dei giovani 2022 e la possibilità di partecipare al sempre più inaccessibile programma Erasmus+, sono sempre meno interessati verso le questioni europee.

Se poi si aggiungono le derive guerrafondaie all’interno del “democratico Parlamento europeo” il percorso verso la consapevolezza tra i giovani delle lotte affrontare in Europa per garantire la democrazia non può che portare a scarsi risultati. Un aspetto che ha messo in dubbio anche la Metsola, madre di 4 figli: “I nostri nipoti, i nostri figli, sono consapevoli di cosa sia la democrazia, di quanto abbiamo dovuto lottare per ottenerla? Sia in Europa che altrove abbiamo assistito a un arretramento dei valori democratici. La democrazia richiede che le persone lottino per essa. Se non si lotta per essa, scompare. Nel mondo esistono forze, sia all’interno che all’esterno dell’Europa, per le quali l’Europa e la sua stessa esistenza sono una minaccia. Ed è contro questo che dobbiamo lottare”.

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Magari con l’ausilio di più carri armati…

foto Ferenc Isza Copyright European Union 2022 – Source : EP