Presidenza della Regione Liguria. Arresti domiciliari per Giovanni Toti.

Nella mattinata odierna i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Genova hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa ieri dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Genova, su richiesta della Procura della Repubblica depositata in data 27.12.2023 nei confronti del Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, accusato di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio. Insieme ai lui sono state applicate le misure cautelari degli arresti domiciliari per Paolo Emilio Signorini, Aldo e Roberto Spinelli e Matteo Cozzani, capo di gabinetto del Presidente della Regione Liguria, accusato del reato di “corruzione elettorale” (art. 86 dpr 570/1960), aggravato, secondo gli atti, dalla circostanza di cui all’art. 416-bis.1 c.p. in quanto commesso al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova, e di corruzione per l’esercizio della funzione.

Nei confronti di Paolo Emilio Signorini, Aldo e Roberto Spinelli, il G.I.P. ha altresì disposto il sequestro preventivo di fondi e beni per un importo complessivo di oltre 570 mila euro, ritenuti profitto dei reati di corruzione contestati.

Al Presidente della Regione Liguria si contesta, in particolare, di avere accettato da Aldo e Roberto Spinelli le promesse di vari finanziamenti e ricevuto complessivamente 74.100 euro (40.000 euro erogati in data 8.12.21 e 9.12.21 al COMITATO GIOVANNI TOTI; ulteriori 15.000 euro erogati in data 25.5.22 sempre al COMITATO GIOVANNI TOTI; ulteriori 15.000 euro erogati in data 8.9.22 sempre al COMITATO GIOVANNI TOTI; e 4.100 euro erogati in data 10.3.23 quale partecipazione alla cena elettorale del 10.3.23 per Giovanni Toti) a fronte dell’impegno di “trovare una soluzione” per la trasformazione della spiaggia libera di Punta Dell’Olmo da “libera” a “privata”; di agevolare l’ter di una pratica edilizia relativa al complesso immobiliare di Punta Dell’Olmo di interesse di Aldo e Roberto Spinelli e pendente presso gli uffici regionali; di velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per trent’anni della concessione del Terminal Rinfuse alla TERMINAL RINFUSE GENOVA S.r.l. (controllata al 55% dalla SPINELLI S.r.l.) ; di assegnare a Spinelli gli spazi portuali ex Carbonile ITAR e Carbonile Levante (assegnazione avvenuta rispettivamente in data 7.6.22 e in data 19.12.22); di assegnare a Spinelli un’area demaniale in uso al concessionario Società Autostrade (ASPI); di agevolare l’imprenditore nella pratica del “tombamento” di Calata Concenter (approvata dal Comitato di Gestione in data 29.7.2022).

LEGGI ANCHE:  Merito scolastico, studenti e studentesse verso Bruxelles.

Al Presidente della Regione Liguria e a Matteo Cozzani, si legge nella nota della Procura della Repubblica di Genova – Direzione Distrettuale Antimafia -, viene contestato, inoltre, di aver accettato la promessa di Francesco Moncada, (consigliere di amministrazione di ESSELUNGA S.p.A.) di un finanziamento illecito rappresentato dal pagamento occulto di alcuni passaggi pubblicitari sul pannello esposto sulla TERRAZZA COLOMBO per la campagna elettorale comunale del 12.6.2022, a fronte dell’impegno di sbloccare due pratiche di ESSELUNGA pendenti in Regione relative alla apertura di due punti vendita rispettivamente a Sestri Ponente e Savona.

A Matteo Cozzani, coordinatore regionale della campagna elettorale per la Lista “Cambiamo con Toti Presidente”, Italo Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa, rappresentanti della comunità riesina di Genova, viene contestato (in, concorso con il presidente della Regione Liguria, per il quale non è stata chiesta alcuna misura cautelare/interdittiva in relazione a questo delitto) il reato di c.d. corruzione elettorale (art. 86 DPR 570/1960). In occasione delle consultazioni
elettorali della Regione Liguria del 20 e 21 settembre 2020 costoro sono accusati di aver promesso posti di lavoro ed il cambio di un alloggio di edilizia popolare per convogliare i voti degli elettori appartenenti alla comunità riesina di Genova (almeno 400 preferenze) e comunque siciliani verso la lista “Cambiamo con Toti Presidente”, nonché verso l’indagato Stefano Anzalone ed alcuni altri candidati della predetta lista, non sottoposti a indagini.

LEGGI ANCHE:  "Esci la X", la campagna contro l'astensionismo tra i giovani.