Alla (ri)scoperta del Canyon di Tuvumannu con l’associazione “Amici di Sardegna”.

Scavato negli anni ’50 dalla ditta Italcementi di Bergamo per estrarre la calce e consentire il passaggio dei camion per il suo trasporto, il Canyon di Tuvumannu è uno dei luoghi più affascinanti e meno conosciuti di Cagliari. Malgrado si trovi nel cuore della città accanto alla trafficata via Is Maglias, il Canyon rimane uno dei tanti luoghi interdetti ai cagliaritani per via dei contenziosi che in tempi recenti hanno impedito il reintegro della zona nell’area urbana.  

Il Canyon di Tuvumannu
Alla fine del Canyon si intravedono i palazzi della via Is Maglias
In lontananza, il palazzo della Telecom da tempo occupato da abusivi

Nel pomeriggio di sabato l’associazione Amici di Sardegna ha organizzato una passeggiata pubblica nel canyon per offrire l’opportunità di conoscere l’area e, allo stesso tempo, denunciare l’indifferenza delle istituzioni nei suoi riguardi.

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<<Ogni volta che visito questi luoghi, rimango meravigliato dal totale disinteresse delle amministrazioni di Tuvumannu>>, afferma Roberto Copparoni, presidente di Amici di Sardegna. << Considerando la penuria di spazi per eventi pubblici, Tuvumannu potrebbe anche rappresentare il sito ideale per eventi e grandi manifestazioni>>, aggiunge Copparoni. A breve vi saranno le elezioni a cui seguirà l’insediamento di una nuova amministrazione ma non vi è particolare ottimismo al riguardo: << visto il recente passato, pur sperando che le cose cambino, non ci facciamo troppe illusioni>>, chiosa Copparoni.

In prima piano sulla destra, il professor Roberto Copparoni presidente dell’associazione Amici di Sardegna

Di sicuro il Canyon sarà sempre li a testimoniare ancora a lungo l’opera dell’uomo che, prima sconquassa colline a paesaggi, poi dimentica le tracce del proprio passaggio. Anche quando, come in questo caso, segni drammatici della modifica di un ambiente naturale diventano nel tempo importanti testimonianze del passato.

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