Il Parlamento approva le prime norme UE sulla lotta alla violenza contro le donne.

Sì alla criminalizzazione dei matrimoni forzati e delle mutilazioni genitali femminili e assistenza specializzata verso le vittime di violenza. Sono queste alcune delle nuove norme approvate in via definitiva – con 522 voti a favore e 27 contrari – dal Parlamento europeo.

Una direttiva, spiegano dall’Aula parlamentare europea, mirata a introdurre “leggi più severe per contrastare la violenza informatica, una migliore assistenza alle vittime e misure per prevenire gli stupri”.

La nuova legislazione includerà un elenco più lungo di circostanze aggravanti per i reati che comportano pene più severe, come i crimini contro personaggi pubblici, giornalisti o difensori dei diritti umani. Le nuove aggravanti riguardano anche l’intenzione di punire le vittime per il loro genere, l’orientamento sessuale, il colore della pelle, la religione, l’origine sociale o le convinzioni politiche, e il desiderio di mantenere o ristabilire “l’onore”.

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La sicurezza e il benessere delle vittime, ancora, devono avere la priorità, anche attraverso l’accesso ad alloggi protetti. Sarà obbligatorio rendere accessibile l’assistenza sanitaria, compresi i servizi per la salute sessuale e riproduttiva. Le autorità nazionali avranno maggiori obblighi di segnalazione e di raccolta delle prove e dovranno sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che il sesso non consensuale è considerato un reato.

“Oggi – ha dichiarato la co-relatrice della commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere, Frances Fitzgerald – il Parlamento ha compiuto i primi passi per fare dell’Europa il primo continente al mondo a porre fine alla violenza contro le donne. Si tratta di un atto legislativo di ampia portata che preverrà la violenza contro le donne, proteggerà le vittime e perseguirà i responsabili, garantendo in tal modo un approccio olistico per affrontare questi crimini efferati. Non ci può essere uguaglianza senza l’eliminazione della violenza contro le donne; dobbiamo garantire che non ci possa essere impunità per coloro che commettono tali crimini”.

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Le nuove norme entreranno in vigore 20 giorni dopo la loro pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’UE, mentre gli Stati membri avranno tre anni di tempo per recepire la nuova direttiva.

foto Copyright European Parliament 2020: Source EP / Daina Le Lardic