Estate 2024: uno su 5 sceglierà il campeggio in Sardegna.

Sarà il turismo outdoor il protagonista dell’estate 2024 in Sardegna con i campeggi che anche quest’anno avranno il segno più nelle presenze, dal 10 al 20% secondo le elaborazioni di Faita Sardegna sui dati pubblicati da Enit, l’Agenzia nazionale del turismo.  Il turista, che in Sardegna nel post covid è in prevalenza italiano (52%) rispetto agli stranieri (48%) – dati dell’Osservatorio Sardegna turismo – rispetto al 2019 quando gli stranieri erano il 51% e gli italiani il 49%, negli ultimi anni cerca sempre di più la natura e l’outdoor, quindi sempre più di più il campeggio. Nel 28% la scelta è dettata dal desiderio di vivere una vacanza in libertà, mentre nel 22% dei casi è la voglia di entrare in connessione con la natura.  

“Il campeggio oggi soddisfa vaste aree di domanda dalla più semplice alla più esigente con maggior capacità di spesa – evidenzia Nicola Napolitano, il presidente di Faita Sardegna l’associazione dei campeggi -. Il nostro cliente non può più essere circoscritto al campeggiatore classico o chi è alla ricerca di una vacanza low cost: ormai le persone più diverse scelgono la vacanza en plen air, anche grazie ad una offerta sempre più diversificata, in cui riusciamo ad unire contatto con la natura, comfort e persino lusso”.  

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Le tendenze dell’estate 2024, secondo le elaborazioni di Faita Sardegna su uno studio condotto da Enit in collaborazione di Human Company e l’Istituto Piepoli, sono che 1 italiano su 5, il 22%, opterà per una vacanza outdoor, superando il dato positivo dell’anno scorso.

La vacanza en plein air – sempre secondo le elaborazioni di Faita Sardegna sullo studio Enit – sta attraendo in particolare l’attenzione dei turisti di età compresa tra i 35 e i 54 anni. Tra l’altro la metà degli italiani, durante l’anno, ha optato per almeno un weekend nel segno delle escursioni. 

Altro dato apparentemente sorprendente è che la spesa per la vacanza outdoor, complessivamente, è maggiore del 22% rispetto a quella di chi soggiorna in hotel: 1.918 euro rispetto ad una spesa media di 1.575 euro.   

Dalle elaborazioni Faita Sardegna sui dati pubblicati dall’Osservatorio di Sardegna turismo, nel 2022 gli arrivi nei campeggi sono strati 409.509 (il 48% del totale arrivati nelle strutture extra-alberghiere, l’11% del totale arrivato in Sardegna), le presenze 2.384.933 (il 52% rispetto alle strutture extra-alberghiere, il 15% rispetto al totale), mentre la permanenza è stata di 4,86 giorni (la media della permanenza in Sardegna nel 2022 è stata nelle strutture extra-alberghiere, di 4,41).

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“Come operatori siamo impegnati per sfruttare al meglio le peculiarità dell’isola e per migliorare la qualità dei servizi visto il mutare delle abitudini dei consumatori – commenta Nicola Napolitano – ma il settore necessita di riforme che consentano di migliorare le strutture, godere di trasporti efficienti, migliorare la portualità, promuovere eventi e rassegne come è stato fatto nel recente passato . È squalificante – prosegue – oltre che eticamente scorretto far spendere ad un turista il 30% e in alcuni casi anche il 50% del suo budget nei trasporti. Questo è un elemento che impedisce al PIL di crescere, distorce il mercato e fa male alla Sardegna. Un aspetto dirimente che fino ad ora non è stato preso in seria considerazione, celato dal record di presenze e arrivi grazie al duro lavoro di programmazione che facciamo. Auspico che sia la seria preoccupazione di questo nuovo governo regionale”.

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Altro aspetto che sottolinea Faita Sardegna è che si lavori per destagionalizzare il turismo: “nell’alta stagione il mare ci ha regalato un vantaggio competitivo che bisogna esaltare, ma la ricchezza sta nel far divenire produttivi i tempi morti. Il turismo delle stagioni meno balneari è un turismo non necessariamente ricchissimo dal punto di vista finanziario ma lo è sotto il profilo dei valori umani che esprime, ed è anche questo quel turismo che più di altri esporta la bellezza dei luoghi e delle culture che incontra. Perché dovremmo rinunciarci facendo selezioni ad altissimo rischio di tenuta? Credo sia il momento di esaltare il buono che si è fatto e di migliorarlo con il contributo delle nuove visioni che questo governo sicuramente porta”.