Le priorità della “democratica” UE: altri 500 milioni per la produzione di munizioni.
La “democratica” Commissione europea ha stanziato altri 500 milioni di € nell’ambito del regolamento sul sostegno alla produzione di munizioni (ASAP). Provvedimento che “consentirà” all’industria europea della difesa di potenziare la propria capacità di produzione di munizioni fino a 2 milioni di proiettili all’anno entro la fine del 2025.
Una valutazione, quella dell’Esecutivo Von der Leyene, conclusasi con inaspettata puntualità (chissà perché) a norma del regolamento sul sostegno alla produzione di munizioni, portando alla selezione di 31 progetti “per aiutare l’industria europea ad aumentare la produzione e la preparazione delle munizioni” e, in particolare, aumentare la capacità produttiva annua di oltre 10 000 tonnellate di polvere e di oltre 4 300 tonnellate di esplosivi.
Decisione “diversamente attesa” dai 447 milioni di cittadini e cittadine dell’Unione che permetterà la produzione di nuovi esplosivi, polveri, proiettili e missili.
Saranno “compatibili con l’ambiente” e con i principi della tanto decantata “rivoluzione green” le nuove produzioni militari sostenute dall’UE? Non è dato saperlo, ma al momento l’unico aspetto cersto è il tenore narrativo della Commissione europea, per la quale “il regolamento sul sostegno alla produzione di munizioni si concentra sulle polveri e sugli esplosivi, che costituiscono strozzature nella produzione di munizioni.
Risorse che portano l’esborso europeo per la presunta “difesa dell’UE” a circa 2 miliardi di euro tra strumento per il rafforzamento dell’industria europea della difesa mediante appalti comuni (EDIRPA) e il programma di lavoro annuale del Fondo europeo per la difesa (FED).
foto Nato.int