La prima conferenza stampa da Presidente, Todde: “La Sardegna non è un laboratorio”.
Giovani, energia e governance. Queste saranno le principali priorità per la neo presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde: ” Mi sento come di aver scalato una montagna. Siamo qua e onoreremo la fiducia che i sardi ci hanno voluto dare. Partiamo dai ritardi visti nel corso delle elezioni. Bisogna – ha dichiarato la neo presidente a Sardegnagol – riportare una idea di modernità ai sardi e contrastare l’emigrazione giovanile, attraverso una rinnovata collaborazione con università, enti di ricerca e con le grandi aziende tecnologiche dell’Isola. La ricerca può rappresentare una occasione di lavoro per i tanti/e giovani sardi/e. Per i laureati bisogna creare opportunità e una delle mie priorità sarà quella di far partecipare i giovani alla vita politica e sostenerne le aspirazioni”.
“La riforma della legge elettorale va cambiata – ha aggiunto – e la sua riforma è dentro il nostro programma. Lavoreremo però anche sugli altri strumenti della regione come la legge 1 del 77 e bisognerà affrontare e contrastare la speculazione energetica nel territorio dell’Isola. La sardegna non è un laboratorio”.
Una prima uscita da Presidente della Regione che prosegue nel segno della filippica contro il Governo nazionale: “La Meloni è venuta qui nell’isola a passeggiare E’ stata vergognosa. Le città e i territori le hanno mandato un chiaro messaggio e quando dicevo che
la resistenza doveva partire dalla Sardegna ci credevo sul serio. Loro – rivolgendosi al centrodestra – non sono imbattibili e hanno pagato la strafottenza e l’arroganza con la quale hanno condotto questa camapgna”.
Presidente per nulla preoccupata dal vincolo del terzo mandato: “C’e ne faremo una ragione e se non potrò ricandidarmi non sarà un problema. Ho la fortuna di non dover vivere di politica e sono certa che dopo 5 anni il progetto proseguirà. Per me, ora, è importante essere la presidente della Regione. Voglio lavorare per l’isola, il mio popolo e cambiare in meglio la regione”.
Sul rapporto con il leader della Coalizione Sarda, Renato Soru, la neo governatrice ha poi aggiunto che “non ho dubbi che lui abbia a cuore il bene dei sardi e della Sardegna ma non ho tollerato una campagna portata avanti sulle note della diffamazione. Nel caso dovessimo liberarci di queste scorie, forse, potremo tornare a parlare di sardegna con lui”.
Importante, infine, il passaggio sulle politiche di genere: “Dopo 75 anni siamo riusciti a rompere un tetto di cristallo raggiungendo un ruolo che nessuna donna prima era riuscita ad ottenere. Questa vittoria è un chiaro messaggio per le donne”.
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