Effetto elezioni regionali, Alessandra Todde: “Giunta approva 145 delibere a 2 giorni dal voto”.
Dopo i big player del Governo Meloni, scesi in Sardegna a promettere un “mondo migliore”, la maggioranza regionale (non avendo combinato granché nell’ultima Legislatura), ha deciso di imprimere, a due giorni dal voto per il rinnovo del Governo della Regione, una “sorprendente” spinta verso la produttività normativa, arrivando ad approvare, attraverso la Giunta, ben 145 delibere nel corso di una sola seduta.
Un’azione fumosa, tipica della politica più autoreferenziale, denunciata oggi dalla candidata del Campo largo, Alessandra Todde: “La Giunta Solinas ha siglato ieri l’ennesimo record negativo a suo carico: con un blitz ha approvato di 145 delibere in una sola seduta di giunta, cioè il 10% del totale di quelle approvate in 5 anni. Hanno avuto una intera legislatura per lavorare e provare a fare bene. Non ci sono riusciti. Hanno un avanzo di cassa di oltre 3 miliardi certificato dalla Corte dei Conti e ora, a due giorni dal voto, corrono furiosamente per l’approvazione di tutta una serie di provvedimenti. Saranno tutti importanti per la collettività o si tratta di un assalto alla diligenza per accaparrarsi all’ultimo minuto favori e privilegi? È fin troppo facile darsi una risposta. Ormai non si contano più le dimostrazioni di incompetenza nel progettare e pianificare la gestione della Regione e rispondere alle necessità dei cittadini. Come se non bastasse, ancora più grave è che queste delibere non siano trasparenti, ovvero pubblicate e leggibili, come veniva fatto durante la giunta Pigliaru. Basterebbe questo per rendersi conta di cosa avverrebbe confermando la coalizione di centrodestra al governo della Sardegna per i prossimi 5 anni”, conclude Alessandra Todde.
Trasparenza assente, pensando ai tempi della pubblicazione degli atti pubblici, riscontrabile anche dalle parti del Palazzo del Consiglio regionale di via Roma dove, a distanza di 5 anni (e nonostante le numerose sollecitazioni a titolo personale e a mezzo stampa della nostra testata), continuano a mancare i dati sulla partecipazione al voto dei consiglieri e delle consigliere regionali. Una scelta politica – che evindentemente è andata a genio a tutti i partiti presenti nell’Aula parlamentare sarda – che conferma tutto il tenore della “sfigatissima” XVI Legislatura.
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