Rimpatrio migranti, Garraud: “Scarsa cooperazione Ue-Paesi d’origine”.

Nella relazione speciale n. 17/2021, la Corte dei conti europea ha elencato la difficoltà dell’Ue di cooperare con i Paesi di origine dei migranti come una delle ragioni del basso tasso di rimpatrio degli irregolari. Una situazione rimasta immutata negli anni, come ricordato anche da precedenti dichiarazioni della Corte dei conti europea.

“Il rapporto 2021 – spiega Jean-Paul Garraud del gruppo Identità e Democrazia – mostra che le azioni dell’UE volte a facilitare la cooperazione in materia di riammissione alla fine non si sono rivelate pertinenti, poiché hanno prodotto risultati contrastanti. Inoltre, le carenze nei dati sui rimpatri e sulle riammissioni hanno impedito al tribunale di valutare l’impatto complessivo”.

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In particolare, il rapporto afferma che “durante il periodo 2015-2020, l’UE ha ottenuto progressi limitati nella conclusione dei negoziati sugli accordi di riammissione dell’UE” e nelle circostanze attuali, il sistema di rimpatrio dell’UE sta incoraggiando la migrazione irregolare con la sua inefficienza.

Per Ylva Johansson, esponente della Commissione von der Leyen, “migliorare i rimpatri dei migranti irregolari è una delle principali priorità del Nuovo Patto per
Migrazione e asilo: “La Commissione – dichiara la Johansson – valuta ogni anno la cooperazione dei Paesi terzi in materia di riammissione sulle informazioni dettagliate fornite dagli Stati membri, dalle istituzioni, dagli organi e dagli uffici dell’Unione e agenzie. Su questa base la Commissione ha intensificato l’impegno con i Paesi terzi, soprattutto quelli in cui la cooperazione in materia di riammissione deve essere migliorata. Questo meccanismo ha rafforzato il dialogo e contribuito a migliorare la cooperazione in materia di riammissione, anche nel quadro di partenariati globali sulla migrazione con i Paesi terzi nell’ambito del patto. La Commissione – conclude – sta lavorando su aspetti giuridici, misure operative e pratiche insieme agli Stati membri e alle agenzie dell’UE. La Commissione si sta inoltre adoperando per garantire che gli Stati membri sfruttino appieno il sostegno fornito da Frontex in tutte le fasi del processo di rimpatrio”.

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