Torna il festival “Sound Around the Island”. La 3 giorni di musica dell’Alkestis.
Dal 19 al 21 gennaio ritorna al Teatro Alkestis di Cagliari l’appuntamento con la rassegna “Sound Around The Island”, organizzata dal Teatro Laboratorio Alkestis CRS in collaborazione con la Compagnia d’arte Circo Calumèt e l’Associazione Tàjrà.
Deragliamenti, ricordano i promotori, sarà il tema della tre giorni di eventi: “Sound Around The Island: “La traiettoria artistica del festival, da sempre, segue un binario unico, perimetrale e antiorario, trasversale e immaginario. In ogni stazione, senza preavviso, accogliamo passeggeri con bagagli leggeri e pesanti, purché disposti a un confronto intimo, dentro un treno a scartamento ridotto”.
La manifestazione, che quest’anno celebra la sua edizione numero otto, ha ospitato nel corso degli anni artisti del calibro di Paolo Angeli, Joe Perrino, Michael McDermott, Irene Loche, Mario Brai, Arrogalla, Ilaria Porceddu, Beppe Dettori, Francesco Piu, Davide Catinari, Gian Piero Alloisio, Tomasella Calvisi, Giulio Casale, Nanni Gaias, Cordas et Cannas, Ilaria Pilar Patassini, Elva Lutza con Ester Formosa e Squarta, tra gli altri.
Ottava edizione che prenderà il via venerdì 19 gennaio alle 19 al Teatro Alkestis di Cagliari con il monologo tragicomico “Papaveri e stronze”, interpretato da Cristina Racca su musiche jazz e del teatro canzone eseguite da Andrea Angiolini. Lo spettacolo passa in rassegna una galleria di personaggi femminili che segue l’impronta del grottesco e della feroce ironia. “Papaveri e stronze” racconta la mediocrità dei sentimenti e le costipazioni sociali, incarnati in figure che tentano di sopravvivere, attraverso lo stereotipo.
Alle 21 il teatro sarà ancora protagonista con Elio Turno Arthemalle e Rossella Faa, in scena con la commedia buffa in lingua sarda “Predi Antiogu e sa Perpetua”. Lo spettacolo, tratto da “Sa Scomuniga de Predi Antiogu”, è uno dei testi più conosciuti della tradizione letteraria campidanese: è la storia di un prete cui vengono rubate le pecore e le capre, che lancia sull’intero paese di Masullas un anatema tanto terribile da muovere al riso e tanto comico da mettere paura. Mandato a memoria da intere generazioni di sardi di ogni ceto e condizione, il testo originale è stato rielaborato e la drammatica invettiva del parroco, interpretato da Elio Turno Arthemalle si trasforma in una commedia, con l’introduzione del personaggio di una petulante e furba perpetua, cui dà corpo e voce Rossella Faa, che oltre a recitare canta, a modo suo, alcuni brani sacri. Il testo, diretto e ripensato dalla stessa cantante e compositrice di Masullas, diventa così uno spassoso spettacolo, ricco di preziosi riferimenti storici e linguistici.
Sabato 20 gennaio gli appuntamenti proseguiranno a mezzogiorno con lo spettacolo “Lezioni Americane. Proposte per il prossimo millennio”, concerto per pianoforte a quattro mani, di e con Maria Lucia Costa e Guido Coraddu. L’opera letteraria di Italo Calvino offre al musicista molti e differenti spunti. Le variazioni di “Se una Notte d’Inverno un Viaggiatore”, le miniature di “Palomar”, le stagioni di “Marcovaldo”, le sfaccettature dei sentimenti degli “Amori Difficili”, ed il cristallo delle “Città Invisibili”, ora esotico, ora futuriblie, ora distopico. Ma vi è un’opera che si proietta tanto nel futuro quanto nel passato, nella quale Calvino ha voluto parlarci della sua poetica, dei suoi riferimenti culturali, e del posto nel mondo che egli immaginava dovesse avere la narrativa, ed – in generale – l’opera di fantasia: le Lezioni Americane. Calvino si focalizza su sei concetti, sei direttrici, che avrebbero dovuto informare la poetica del millennio che si prospettava ai suoi occhi in quel 1986 durante il quale fu impegnato nella redazione dei testi per le conferenze commissionate dalla Harvard University. Dei sei temi, uno, la “consistenza”, restò inespresso, e pare che egli avrebbe voluto espandere la trattazione ad almeno otto temi, di cui l’ultimo sarebbe stato “sul cominciare e sul finire”, la problematica fondamentale che affronta il musicista nel momento in cui si accinge a rompere il silenzio e far risuonare l’aria di nuove vibrazioni. Maria Lucia Costa e Guido Coraddu hanno ipotizzato di rileggere in musica queste lezioni per pianoforte a 4 mani, cercando di riportare nel mondo dei suoni, del loro linguaggio e dei loro equilibri, i concetti illustrati nel testo di Calvino
Alle 19 si proseguirà con l’appuntamento “Tra originalità e imitazione – Una conversazione sul diritto d’autore in musica” con il pianista e avvocato Andrea Cocco. L’incontro è rivolto a chiunque sia interessato a conoscere meglio le dinamiche del diritto d’autore in ambito musicale. Partendo dal funzionamento del diritto d’autore, con l’ausilio di esempi musicali, si vedrà come i tre principali elementi della musica (melodia, armonia e ritmo) vengano considerati dal diritto d’autore. Si vedrà poi come possa valutarsi la somiglianza e l’identità tra più brani, comparando opere musicali provenienti da diverse epoche e diversi repertori. Attraverso aneddoti relativi a vicende giudiziarie e non solo, che hanno riguardato band, musicisti e brani di grande fama, si cercherà di comprendere meglio come nella pratica possa risultare difficile valutare l’esistenza di un presunto plagio musicale.
L’ultimo appuntamento della serata si vivrà alle 21 con il concerto “Cantar di storie – Coro di Canto Popolare” con la collaborazione della Scuola Civica di Musica di Sinnai. Canti contadini, sociali, anarchici e antimilitaristi di tradizione orale e di nuova scrittura: il coro propone alcuni brani tratti dal repertorio italiano sia di tradizione orale che di autori ad essa ispirati, attraverso una modalità corale svincolata da impostazioni classiche e accademiche, per un repertorio cosiddetto “popolare” che, di fatto, nasce e si tramanda proprio in contesti sociali e comunitari, e che permette di sperimentare e condividere un’appassionante esperienza, tanto artistica quanto di testimonianza e memoria storico-culturale. Sul palco ci saranno Luca Nulchis (arrangiamenti, direzione e pianoforte), con Egidiana Carta (canto e armonium) e Roberto Deiana (canto e narrazione).
Sipario, infine, domenica 21 gennaio: alle 19 spettacolo di danza multidisciplinare “Tra passi e sassi – Poetiche d’archivio”, di e con Ornella D’Agostino e Luca Nulchis. Si tratta di un lavoro che rende omaggio alla danza sarda, che nasce da un lavoro di scavo e riscrittura di materiali di documentazione, ricerca e produzione artistica dell’archivio di Carovana SMI, per rigenerarli in atti del presente. “Tra passi e sassi – Poetiche d’archivio” rimescola e associa tempi e spazi con libertà poetica: è una versione performativa della ricerca antropologica sui balli etnici della Sardegna, che Ornella D’Agostino porta avanti da anni in collaborazione con Luca Nulchis e Alessandro Melis. Come esporre i risultati della ricerca evitando soluzioni folkloristiche? Lo spettacolo si propone come una delle risposte possibili, interrogandosi sui rapporti culturali ed estetici tra contemporaneità e tradizione.
Alle 21 chiuderà in bellezza il concerto “Canti d’amore e di guarigione del Salento di ieri e oggi”, con Alessia Tondo (voce, tamburello, chitarra e live-electronics) e Francesco Aiello (suoni).