Regionali Sardegna, finisce il bluff dei Progressisti?

Dopo 5 anni di opposizione unitaria (con PD e M5S) al governo di centrodestra, due di “lavori del tavolo della coalizione” e pochi mesi di pompose dichiarazioni sulla “scelleratezza del metodo” utilizzato dal Campo largo per la definizione della candidatura del centrosinistra alle prossime elezioni Regionali di febbraio, la formazione dei Progressisti sembrerebbe aver deciso di ritornare all’interno del perimetro del Campo largo o, più diplomaticamente parlando, verso la costruzione di “una unica coalizione programmatica” contro le forze di centrodestra (anch’esse spaccate allo stato dell’arte).

Insomma, per farla semplice, nel documento redatto al termine della riunione odierna del coordinamento dei Progressisti, e volendo andare oltre le “note ampollose” contenute nella dichiarazione progressista, il partito si avvia a tornare a testa bassa (sarà difficile ammetterlo) all’interno della coalizione guidata da Alessandra Todde.

Alessandra Todde, foto Sardegnagol riproduzione riservata
Alessandra Todde, foto Sardegnagol riproduzione riservata

Finisce così il gioco di posizionamento di Massimo Zedda & co.? Non si può dire ancora del tutto ma è certo che l’imbarazzo per la dipartita dal progetto della “Rivoluzione Gentile” è palese e, probabilmente, servirà a sortire pochi effetti la nota edulcorata contenuta nel documento rivolta a Renato e soci, ai quali ora i Progressisti chiedono “un atto collettivo di generosità” (perchè non farlo prima?) per valutare “insieme l’utilità di costituire una lista unitaria che rafforzi nello schieramento democratico unito la posizione culturale e politica espressa nelle iniziative della “rivoluzione gentile”.

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Che dire! Quanto altruismo si respira dalle parti di piazza Galilei, dalle cui parti arriva, ora, la conferma della decisione “di costituire con tutte le altre forze politiche democratiche e progressiste, socialiste e autonomiste e dell’autodeterminazione, una unica coalizione programmatica”. La domanda è, quindi, ricorrente. Perché non essere arrivati alle stesse conclusioni con qualche mese di anticipo?

Che a qualcuno/a sia sfuggito/a di mano qualche calcolo? Chissà! Nel dubbio meglio ribadire che la politica è l’arte dei tempi e dei modi.

Una presa di posizione, quindi, che vedrà a stretto giro la reazione non solo del proprio elettorato ma, soprattutto, dei “non più” compagni e compagne della Rivoluzione Gentile? Ricordiamola, ‘l’insurrezione politica’ contro le “decisioni prese dall’alto” lanciata in pompa magna lo scorso mese di novembre nella “popolare” cornice di Palazzo Doglio.

Massimo Zedda, foto Sardegnagol riproduzione riservata
Massimo Zedda, foto Sardegnagol riproduzione riservata

Sono passati, quindi, i tempi in cui si stava orgogliosamente dalla parte delle barricate, per presunte questioni di mancanza di dialogo (e forse di qualche candidatura mancata al comune di Cagliari). Adesso, infatti, sembrerebbe che la narrazione dei progressisti sia notevolmente cambiata di segno.

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Avrà fatto pressione l’avvicinamento dei termini per la presentazione dei simboli (il 15 gennaio) e delle liste (il 22 gennaio) per smuovere le acque in casa progressista? Non è dato saperlo, ma per i Progressisti il problema della coerenza in questo caso non si pone: “Non abbiamo mai rinunciato, in alcun momento di questo complicato percorso, ad affermare la necessità della costruzione di una proposta unitaria di governo della Regione. Anzi rivendichiamo, senza tema di smentita alcuna la primogenitura nella organizzazione delle occasioni di incontro tra i gruppi di opposizione in Consiglio Regionale, tra i partiti tutti di cultura democratica e progressista, e al fine di dare compattezza programmatica all’alleanza elettorale. Per questo non abbiamo mai pensato che potessero esistere due coalizioni contrapposte del medesimo schieramento avanzato. Per questo abbiamo lavorato e lavoriamo per l’unità”.

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Negli ultimi 6 mesi, però, la narrazione progressista – in totale disaccordo con i lavori del tavolo della coalizione di centrosinistra – ha espresso ben altro.

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