Valori europei e ricerca militare. Il caso dei finanziamenti Horizon a Israele.
Lo scopo dell’iniziativa Orizzonte 2020, programma ‘best practice’ dell’Unione europea, prevede di aumentare le conoscenze scientifiche allo scopo di rendere l’UE più competitiva e svolgere ricerche su temi che riguardano i cittadini europei, come la salute, l’alimentazione e il clima.
Capita invece che nel mondo delle “opportunità e dei valori europei”, tali fondi vadano a finanziare enti la cui ricerca contribuisce allo sviluppo di armi, come nel caso di Israele, citato recentemente dalla deputata de “La Sinistra”, Idoia Villanueva Ruiz, per la quale l’Università di Tel Aviv, l’Università Ebraica di Gerusalemme, l’Istituto di Tecnologia Israeliano e le aziende produttrici di armi come l’Elbit Systems e IAl (produttrici di droni, bombe a grappolo e fosforo bianco) avrebbero ricevuto circa 1,28 miliardi di euro nell’ambito del programma Orizzonte 2020.
“L’UE – ha dichiarato l’eurodeputata -, fornisce un duplice sostegno all’industria bellica israeliana: ne finanzia la ricerca e lo sviluppo e acquista le armi che sviluppa, dopo che sono state testate in Palestina”.
Territorio, spiega l’esponente parlamenterare, dove sono state commesse numerose violazioni del diritto internazionale da parte di Israele, con buona pace per il principio della condizionalità dello Stato di diritto che, fino a prova contraria, dovrebbe inibire l’accesso ai fondi europei.
Una questione spinosa che ha visto l’intervento della commissaria europea Iliana Ivanova: “L’UE valuta l’adesione di Israele a Horizon come un’opportunità per la cooperazione nella ricerca. La partecipazione di Israele a Orizzonte 2020 e a Orizzonte Europa è regolata da norme internazionali ed è soggetta al rigoroso rispetto di tutte le norme. Per poter partecipare, le entità israeliane devono rispettare le Linee guida sull’ammissibilità delle entità israeliane. Il programma Horizon 2020 e i regolamenti Orizzonte Europa – prosegue la Ivanova – prevedono che qualsiasi azione svolta debba rispettare i principi etici e le normative nazionali, comunitarie ed internazionali compresa la Carta dei diritti fondamentali dell’UE e la Convenzione sui diritti dell’uomo. Qualsiasi attività di ricerca e innovazione svolta nell’ambito di Orizzonte 2020 e Orizzonte Europa – conclude – deve concentrarsi esclusivamente sulle applicazioni civili. Qualsiasi non conformità può attivare misure correttive come il recupero dei fondi UE o la cessazione della partecipazione al programma”.
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