Digitale. Costabile: “Con regole UE su AI serve valorizzare nuove competenze”.
“Mentre l’Unione Europea approva per la prima volta al mondo un nuovo regolamento sull’intelligenza artificiale, aprendo a scenari innovativi e futuristici, in Italia le skills in materie scientifiche interessano solo il 7% dei corsi di laurea. Preoccupano i dati che emergono dall’Osservatorio sulle Competenze digitali 2023 di Aica, Anitec-Assinform e Assintel, che indicano nel nostro Paese una carenza di 175mila professionisti specializzati in materie di ICT. Il rischio è di lasciare indietro i giovani, di non formarli adeguatamente, in modo particolare sulle tecnologie digitali e sulla gestione dei sistemi informatici, che devono sempre più garantire la massima sicurezza cibernetica”.
Lo afferma Gerardo Costabile, Presidente di IISFA (Associazione Italiana Digital Forensics) e CEO DeepCyber (Gruppo Maggioli), che aggiunge: “Il rinnovamento tecnologico deve essere quindi affiancato dalla valorizzazione delle competenze, per le quali un ruolo strategico lo svolge il sistema scolastico, in tutti i suoi livelli di insegnamento, dalle discipline STEM sino ai percorsi ITS. L’AI sta rivoluzionando le nostre vite e imponendo un’accelerazione impressionante in ogni ambito, con le regole europee che hanno posto un primo argine, anche se il dibattito sul tema è appena iniziato e la nuova legge dovrebbe entrare in vigore tra due anni”.
Secondo Costabile è essenziale “sostenere lo sviluppo di una cultura cyber, che sta via via assumendo sempre maggiore importanza visto l’aumento esponenziale di attacchi informatici, che mettono a rischio la privacy dei cittadini e la sicurezza del tessuto economico e industriale. In questa direzione sono importanti le linee guida in materia di conservazione delle password messe a punto dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn) e dal Garante per la protezione dei dati personali. Elevare il grado di qualificazione nel settore digitale, insomma, è una sfida che dobbiamo affrontare con impegno e strumenti adatti, tenendo presente che la scuola resta essenziale nello sviluppo di ogni società” conclude.
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