Allevamenti intensivi, Beigneux: “Vietare la debeccatura in Europa”.
Un appello per vietare la debeccatura in Europa
Le galline ovaiole sfruttate negli allevamenti in Europea sono regolarmente costrette a subire mutilazioni dolorose come la debeccatura senza anestesia. Si tratta di un’operazione dolorosa, motivata dall’esigenza di evitare sprechi di mangime, in cui viene tagliata l’estremità del becco utilizzando una lama riscaldata a quasi 400°C.
A causa dell’allevamento intensivo del bestiame nel nostro continente, si stima che l’80% delle galline ovaiole siano debeccate, nonostante la tendenza a vietare questa pratica in molti Paesi Ue.
“La debeccatura non è priva di conseguenze – ha dichiarato l’esponente di ID, Aurelia Beigneux – r porta ad alterazioni anatomiche, fisiologiche, comportamentali e zootecniche, provocando una perdita di informazioni sensoriali. L’alimentazione, la tolettatura e la nidificazione sono compromesse, con conseguente riduzione della produzione di uova. Abbiamo il dovere morale ed etico di proteggere l’integrità fisica degli animali in tutte le fasi del loro sviluppo”.
Da qui la richiesta alla Commissione von der Leyen per l’introduzione del divieto in tutti i Paesi membri dell’Ue.
Per la commissaria Stella Kyriakides, intervenuta a nome della Commissione europea, “il punto 8 dell’allegato alla direttiva 1999/74/CE del Consiglio, del 19 luglio 1999, che stabilisce le norme minime per la protezione delle galline ovaiole vieta tutte le mutilazioni. Tuttavia, per prevenire la beccattura e il cannibalismo, gli Stati membri possono autorizzare la rifilatura del becco purché effettuata da personale qualificato su polli di età inferiore a dieci giorni e destinati alla ovaiole. La strategia Farm to Fork – prosegue – prevede una revisione della legislazione europea sul benessere degli animali. I lavori preparatori sono in corso e riguardano in particolare la legislazione sul benessere degli animali a livello di azienda agricola, comprese le galline ovaiole. In tale contesto, la Commissione sta valutando in che misura le attuali norme dell’UE sul taglio del becco delle galline ovaiole potrebbero essere rafforzate”.
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