L’incidenza della burocrazia sugli investimenti, Commissione Ue: “Impegno per riduzione obblighi di rendicontazione”.

Un’economia forte non può che rafforzare l’Unione europea, soprattutto in un momento in cui le economie forti del mondo, come gli Stati Uniti e la Cina, stanno continuando ad aumentare la propria competitività. Ne è convinto Loucas Fourlas del PPE, firmatario di una interrogazione parlamentare mirata a chiedere alla Commissione Ue quali azioni si stanno mettendo in campo per ridurre la burocrazia e sostenere gli investimenti in Ue.

“In un’Europa unita, l’azione nazionale degli Stati membri non è sufficiente, poiché un gran numero di normative provengono dall’Unione Europea. La burocrazia rappresenta un fattore frenante per gli investimenti e quindi per l’economia e la competitività dell’Unione – spiega Fourlas -. La necessità di controlli e procedure efficaci è un dato di fatto. Dobbiamo tuttavia evitare inutili burocrazie, al fine di aumentare l’attrattiva delle imprese europee in termini di concorrenza internazionale”.

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Per il Vicepresidente esecutivo della Commissione Ue, Maroš Šefčovič “la Commissione è impegnata nell’azione di monitoraggio delle norme in vigore, tenendo conto anche delle circostanze mutevoli. Facilitare le procedure di pianificazione e autorizzazione, in particolare nei settori sensibili, rientrano in questo contesto. In primo luogo – prosegue – la Commissione si è impegnata a ridurre gli obblighi di rendicontazione derivanti dalla legislazione UE del 25%. La Commissione ha inoltre adottato un pacchetto di aiuti per le piccole e medie imprese (PMI) per stimolarne la crescita.
Inoltre, la Commissione ha recentemente introdotto un nuovo “controllo della competitività” e ha reso obbligatori i test PMI per tutte le sue nuove iniziative legislative. Questo approccio ha portato nel 2022 alla riduzione delle spese amministrative per circa 7,3 miliardi di euro“.

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