Sfruttamento lavoro nero: smantellata un’associazione a delinquere nell’Isola.

Sono 5 i cittadini pakistani membri di una presunta associazione a delinquere smantellata oggi dalla Polizia di Stato di Cagliari.

Decine, fanno sapere dalla Questura di Cagliari, i migranti reclutati tra gli ospiti del Centro di Accoglienza Straordinaria di Monastir per lavorare in diverse aziende agricole e nei vigneti di note cantine della provincia di Cagliari.

“Aguzzini” risultati tutti in possesso del permesso di soggiorno.

Un altro cittadino pakistano, che avrebbe fatto da autista per l’organizzazione, è stato indagato in stato di libertà quale partecipe dell’associazione a delinquere.

I fermati, ogni mattina, prelevavano dal C.A.S. gli stranieri e li portavano a lavorare in alcune aziende agricole della provincia, che li sfruttavano dando loro una paga di 5 euro l’ora. A volte i lavoratori dovevano provvedere anche a procurarsi il cibo per la  giornata.

LEGGI ANCHE:  Politiche giovanili: incapaci in maggioranza ci riprovano ora all'opposizione.

Oltre ai 5 membri dell’associazione sono ora indagati in stato di libertà 12 titolari di aziende agricole e cantine perché avrebbero utilizzato manodopera, sottoponendo i lavoratori a condizioni di sfruttamento e approfittando del loro stato di bisogno.

Una parte della paga complessiva, circa 16 euro, che i datori di lavoro davano agli indagati, sarebbe stata trattenuta come prezzo dell’intermediazione illecita.

Uno dei fermati era ospite del C.A.S. e si sarebbe occupato, da dentro, di scegliere i lavoratori in base alle richieste dei datori di lavoro e alle capacità degli stranieri che arrivavano all’interno della struttura dopo ogni “sbarco”.

Due dei fermati avevano costituito due società “paravento” di intermediazione lavoro, che sarebbero servite per fornire ai datori di lavoro non solo lavoratori “regolari” a tempo determinato ma anche quelli in nero.

LEGGI ANCHE:  Sardi e sicuri. Oltre 14mila tamponi nella prima giornata della tappa sassarese.