Pazienti positivi al Covid-19 a Ploaghe, Sechi e Maieli: “Riportato la questione nei giusti binari”.

Oggi, i consiglieri regionali Gianfilippo Sechi e Piero Maieli sono intervenuti per precisare la propria posizione sul trasferimento dei pazienti positivi al Covid-19 nella struttura della Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe.

“Senza alcun intento polemico e solo per fornire una corretta informazione ai cittadini, nella giornata di mercoledì siamo stati contattati dal vice Sindaco di Ploaghe, Gerolamo Masala, che ha chiesto un nostro intervento. Noi – proseguono i due consiglieri regionali – eravamo già a conoscenza di quanto stava accadendo e, insieme al Presidente del Consiglio Regionale Michele Pais, ci eravamo già attivati con l’ATS. Questo per scongiurare quella eventualità ma soprattutto perché venisse riconosciuto quanto stabilito per Ploaghe e cioè che alla Fondazione sarebbero potuti arrivare solo pazienti già negativizzati, per la precisione al terzo tampone negativo già effettuato. C’è stato da subito confermato che quanto da noi esposto fosse corretto e da quel momento la scelta di trasferire al Ploaghe i tre pazienti ha giustamente subito un immediato stop, fino ad essere poi bloccata del tutto”.

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“È evidente – si legge nella nota congiunta – che non si poteva procedere in quella direzione ed il nostro intervento è servito principalmente per riportare la questione nei giusti binari, evitando scelte inappropriate e che si sarebbero rivelate sbagliate”.

Un intervento per esortare tutte le parti coinvolte verso una collaborazione proattiva a tutela della sicurezza e della salute pubblica: “Diciamo tutto questo non per veder riconosciuti i nostri meriti, abbiamo infatti esclusivamente svolto il nostro ruolo e crediamo di averlo fatto in maniera corretta. Non sappiamo se e come sia intervenuto anche il Sindaco di Ploaghe ma in ogni caso riteniamo che questo non abbia influito sul buon esito di questa vicenda. I fatti dicono chiaramente che non c’è stato e, riteniamo, non ci sarà, alcun bisogno di scontri istituzionali e tanto meno di schierare le truppe davanti alla Fondazione. È sicuramente giusto mantenere alta l’attenzione ed è quello che abbiamo sempre fatto e continueremo a fare anche nel futuro”.

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