Consiglio nazionale utenti: “In contratto Rai dedicare articolo su minori”.

Migliore monitoraggio, verifica degli obiettivi e attenzione verso i minori. Lo ha chiesto oggi Sandra Cioffi, Presidente del Consiglio Nazionale Utenti intervenendo sul contratto di servizio della RAI.

“La fondamentale premessa per la concreta attuazione dei principi espressi nel contratto di servizio è quella di prevedere efficaci e trasparenti modalità di monitoraggio e di verifica dell’attuazione degli obiettivi fissati. Un elemento di rilevante novità e di concretezza potrebbe essere rappresentato dall’uso dalle metodologie Key performance indicator (KPI) che erano state richiamate nelle linee guida di AGCOM”. 

“Tali metodologie – secondo Cioffi – se reinserite nel contratto, consentirebbero un monitoraggio anche in chiave prospettica della misura con cui l’emittente realizza gli impegni contrattuali in base ad obiettivi specifici, misurabili, riconoscibili, realizzabili e scadenzati temporalmente. Inoltre, riteniamo che per garantire l’universalità del servizio sia necessario recuperare la fascia degli utenti under 35 che devonoessere attratti da offerte innovative sia dal punto di vista tecnologico che dei contenuti con prodotti sempre più personalizzati”.

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Secondo il CNU, inoltre, bisognerebbe tenere conto in maniera più chiara e dettagliata dei bambini e degli adolescenti, cioè dei minori fino ai 18 anni e dedicare un articolo specifico per i minori, aggiuntivo a quello già presente sui giovani, tenuto anche conto che l’attenzione alla tutela dei loro diritti nei mass media è anche richiamata dalla Convenzione ONU sui diritti del fanciullo.

“La Rai, nel suo ruolo di servizio pubblico, può anche agire nell’ambito dell’educazione digitale e civica per bambini e adolescenti. Può contribuire, anche in sinergia con il Ministero dell’istruzione e del merito, a creare consapevolezza e conoscenza tanto delle opportunità quanto dei rischi legati ai media digitali”, prosegue Cioffi.

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Sul fronte dell’universalità, inoltre è necessario tenerconto del digital divide che colpisce le fasce deboli e, in particolar modo, le persone con disabilità e gli anziani, che sono i maggiori fruitori della TV lineare.  “È indispensabile quindi garantire un segnale che funzioni ovunque in maniera omogenea, ma anche investimenti in tecnologie per un accesso universale sempre più facile su tutte le piattaforme Rai”.

Foto di Vidmir Raic da Pixabay