La ‘solidarietà’ degli americani: “Pronti ad addestrare i piloti ucraini degli F-16”.

Gli Stati Uniti sono aperti all’addestramento dei piloti F-16 ucraini. A confermarlo la settimana scorsa il Segretario di Stato Anthony Blinken che, in una lettera inviata agli ‘alleati’ europei, ha segnalato la volontà di approvare il trasferimento degli F-16 all’Ucraina. Subito si è scatenata la ‘maratona della solidarietà” da parte dei Paesi Bassi e Danimarca con l’annuncio di mettere a disposizione del Governo di Kiev gli aerei F-16 della propria flotta che, con molta probabilità, non tarderà ad essere riequilibrata con un nuovo acquisto dai produttori USA. D’altronde le spese per la difesa sono ‘volontariamente’ aumentate nel corso degli ultimi 18 mesi in tutta l’area Ue, ma questa è un’altra storia…

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Durante un briefing venerdì, ancora, il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha detto che l’approvazione degli Stati Uniti per il trasferimento arriverà dopo aver consultato il Congresso e dopo il completamento dell’addestramento per i piloti ucraini sull’aereo. Assunto confermato dall’addetta stampa per il Pentagono Sabrina Singh: “Affinché il trasferimento degli F-16 verso terzi possa essere completato, ci sono alcuni criteri che devono essere soddisfatti, inclusa la formazione in lingua inglese e il completamento degli aspetti logistici sul campo. Una volta soddisfatti i criteri, saremo nella posizione di autorizzare il trasferimento”.

“Gli Stati Uniti – ha aggiunto ancora la Singh – sarebbero disposti a partecipare all’addestramento dei piloti ucraini se ci fossero più piloti ucraini bisognosi di addestramento di quelli che gli europei sono in grado di gestire. I piloti ucraini dovranno sottoporsi ad un “significativo addestramento in lingua inglese” per essere pronti a pilotare l’F-16, e ciò richiederà del tempo”, ha concluso la Singh. 

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Una prontezza di riflessi per la guerra in Ucraina decisamente discordante verso le criticità nazionali, come rilevato con la pesante devastazione delle Hawaii dove, dopo notevoli ritardi la Joint Task Force 5-0 – la cui missione è sostenere le autorità federali, statali per gli aiuti e l’assistenza alla popolazione – è arrivata ad avere finalmente la piena capacità operativa.

“A partire da questa mattina, complessivamente, più di 665 membri del personale del Dipartimento della Difesa e 156 guardie costiere sono attivamente impegnati nella risposta coordinata all’incendio di Maui occidentale”, fanno sapere dal Pentagono che ha confermato anche l’invio di 6 antropologi forensi per assistere alle operazioni di raccolta e identificazione dei resti umani nello stato hawaiano. foto Danish Air Force

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