Sospensione Reddito di cittadinanza, assistenti sociali: “Aumentare fondi Reis”.
Come ormai noto, lo scorso 28 luglio con un sms inviato dall’INPS, circa 169mila famiglie in tutta Italia (6mila nell’Isola) sono state informate circa l’interruzione dell’erogazione del Reddito di cittadinanza dal 1° di agosto.
Una “brusca sospensione” che ha portato l’Ordine regionale degli assistenti sociali a chiedere l’intervento delle istituzioni locali per “scongiurare tensioni” e “difficoltà per operatori e utenti”.
“L’interruzione dell’erogazione del reddito di cittadinanza a far data dal primo agosto ha ingenerato una grande confusione nei cittadini che si stanno riversando per lo più nelle sedi dei servizi sociali dei comuni con l’aspettativa di una presa in carico immediata per non incorrere nella sospensione della misura. Gli assistenti sociali si ritrovano ad assolvere a carichi di lavoro non più sostenibili, senza peraltro disporre degli adeguati strumenti informativi e amministrativi per poter offrire risposte certe”, si legge nella nota dell’Ordine.
Assistenti sociali che non hanno mancato di stigmatizzare l’invio del messaggio ai percettori del RdC da parte dell’Inps, colpevole di non “aver tenuto conto delle condizioni di fragilità, di preparazione culturale e di disperazione di molti dei destinatari”.
Da qui l’invio di una missiva della presidente dell’Ordine Milena Piazza al Presidente della Regione, Christian Solinas, all’assessora Ada Lai e ai direttori di Aspal e Inps Sardegna “affinché si adoperino “per porre in essere ogni misura utile a tutelare l’incolumità delle e degli assistenti sociali e per prevenire ogni forma di aggressione a loro danno e consentire ai servizi di lavorare in serenità”.
“Non possono essere i professionisti dell’aiuto a pagare il prezzo di modalità non adeguatamente ponderate – ha affermato la presidente del Croas – ed è anche per queste ragioni che facciamo appello alle istituzioni perché sostengano la richiesta finalizzata ad una proroga dei termini, per consentire così adeguate informazioni ai cittadini, i quali come è noto, non tutti si trovano in condizioni di inoccupabilità (secondo i nuovi criteri) e anche per coloro che potrebbero continuare a beneficiare della misura, la “presa in carico” da parte dei servizi sociali non è un iter di pochi giorni”.
L’ordine degli assistenti sociali ha invitato inoltre la Regione sarda ad un incremento dei fondi destinati al Reis: “misura che in Sardegna ha saputo fino ad oggi dare risposte concrete ai cittadini che non rientrano nei requisiti più stringenti del reddito di cittadinanza e di cui oggi si sente ancor più necessità”.