Pnrr. La Commissione Ue approva la terza richiesta di pagamento all’Italia.
La Commissione europea ha approvato la terza richiesta di pagamento dell’Italia nell’ambito del Recovery and Resilience Facility (RRF) , lo strumento chiave al centro di NextGenerationEU, confermando anche la revisione del piano da parte del Governo Meloni. Revisione, va ricordato, che non va ad intaccare il pessimo palinsesto rappresentato dalle missioni per i giovani e le politiche giovanili.
Lo scorso 30 dicembre 2022 l’Italia aveva presentato alla Commissione la terza richiesta di pagamento motivandola con il presunto raggiungimento dei target intermedi e finali stabiliti nella decisione di esecuzione del Consiglio . Dopo aver valutato il piano inviato dalle autorità italiane, la Commissione europea ha, infatti, ritenuto soddisfacenti il raggiungimento di 39 tappe fondamentali e 15 obiettivi.
Ma l’obiettivo relativo al numero di nuovi posti in alloggi per gli studenti e studentesse italiani/e non è stato coperto dalla valutazione. “Il futuro” viene sempre dopo…
Secondo la narrazione della Commissione ancora, “sono soddisfacenti i 54 traguardi raggiunti dal Governo Italiano che dimostrano progressi significativi nell’attuazione del piano per la ripresa e la resilienza dell’Italia”. Ma ne siamo sicuri? Si lamentano tutti in Italia: dai comuni che non possono accedere ai bandi, all’atavica carenza di personale negli enti intermedi e, come ricordato sopra, alla pessima “accozzaglia” di missioni per i giovani che, come ribadiamo da anni, continueranno a reiterare schemi inutili e desueti per i giovani italiani.
Andando a vedere le modifiche al piano,le “novità” riguardano misure di accelerazione e prioritizzazione degli interventi di efficienza energetica nell’ambito del cosiddetto ‘Superbonus’, l’ampliamento e lo sviluppo delle strutture per l’infanzia, lo sviluppo dell’industria spaziale, dell’industria cinematografica (in particolare Cinecittà), la mobilità sostenibile, il potenziamento e l’inverdimento del settore ferroviario, il sostegno alle attività di ricerca e sviluppo nel settore industriale, il sostegno finanziario alle imprese guidate da donne e la promozione del settore non profit nelle regioni meridionali. Sono inclusi anche emendamenti per correggere errori materiali. Chi li avrà commessi? L’amministrazione Conte o Draghi? Non è dato saperlo.
Per il momento, per quanto riguarda la terza richiesta di pagamento dell’Italia , la Commissione ha ora inviato al Comitato economico e finanziario (EFC) la sua valutazione preliminare positiva delle tappe e degli obiettivi che l’Italia ha raggiunto, chiedendone il parere. Il parere del CEF, da fornire entro un massimo di quattro settimane, dovrebbe essere preso in considerazione nella valutazione finale della Commissione. A seguito del parere dell’EFC sulla valutazione preliminare positiva, la Commissione adotterà la decisione sul pagamento, secondo la procedura d’esame. A seguito dell’adozione della decisione da parte della Commissione, potrà avvenire il pagamento di 18,5 miliardi di euro all’Italia .
Per quanto riguarda la revisione mirata del piano da parte dell’Italia , il Consiglio avrà ora, di norma, quattro settimane per adottare l’approvazione da parte della Commissione delle modifiche proposte dall’Italia alla quarta richiesta di pagamento.
“L’Italia – reca la velina della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen – ha mostrato molti progressi nell’attuazione di riforme e investimenti inclusi nel suo piano di ripresa e resilienza. Riformare il sistema sanitario, giudiziario e fiscale. Investire nei servizi pubblici digitali e nel rendere il trasporto pubblico più sostenibile. Aprendo nuove possibilità per le imprese di prosperare, grazie a una legge sulla concorrenza”. La domanda è sempre la stessa. Ma ne siamo sicuri Ursula? Hai letto bene le carte?