Antitrust: presunto cartello nel settore dei carburanti.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, grazie ad una segnalazione arrivata tramite la propria piattaforma di Whistleblowing, ha avviato un’istruttoria nei confronti di Eni, Esso, Ip, Iplom, Q8, Tamoil e Saras per una presunta intesa restrittiva della concorrenza nella vendita del carburante da autotrazione. Secondo l’Autorità, i principali operatori petroliferi si sarebbero coordinati nella determinazione del valore della componente bio necessaria per ottemperare agli obblighi previsti dalla normativa in vigore. La legge stabilisce infatti che almeno il 10% del carburante per autotrazione deve essere composto da carburante bio (salva la possibilità di acquistare i Certificati di Immissione in Consumo). Il valore di questa importante componente del prezzo è passato da 20€/mc del 2019 a ca. 60 €/mc di oggi e ha un impatto sui prezzi alla pompa di circa 2 miliardi di euro.

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L’Agcm contesta alle compagnie contestuali aumenti di prezzo – in gran parte coincidenti – che potrebbe essere stata determinata da scambi di informazioni diretti o indiretti tra le imprese interessate, anche attraverso articoli pubblicati su “Staffetta Quotidiana”, noto quotidiano di settore.

Oggi i funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni nelle principali sedi delle società interessate e di altri soggetti ritenuti in possesso di elementi utili all’istruttoria, tra cui la redazione di “Staffetta Quotidiana”, con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

Foto di David Roumanet da Pixabay