Vittime della violenza domestica, Bruna: “Mancano alloggi di emergenza”.
In molti Stati membri dell’Ue si registra una grave carenza di alloggi di emergenza e di case popolari per le vittime di violenza domestica. A rimarcarlo l’eurodeputata Annika Bruna di Identità e Democrazia, per la quale l’assenza di alloggi rappresenta una mancata risposta da parte dell’UE al fenomeno, sempre più crescente, della violenza di genere.
“Queste strutture sono di estrema importanza, poiché senza di esse molte donne non sono in grado di lasciare la casa familiare per proteggere se stesse e i propri figli – ha dichiarato Bruna -. Serve un accesso prioritatio agli alloggi sociali finanziati dall’Unione Europea”.
Una osservazione puntuale dal momento che nel luglio 2021 lo stesso Commissario europeo Nicolas Schmit aveva fatto il punto sulle numerose fonti di finanziamento dell’UE per l’edilizia sociale, tra cui il FESR e il FSE+.
Da qui la proposta dell’eurodeputata di ID alla Commissione europea: chiedere agli Stati membri destinatari dei finanziamenti per l’edilizia sociale di mantenere una parte significativa di tali edifici per le vittime di violenza domestica.
Proposta di buon senso commentata recentemente dallo stesso Commissario Schmit: “Il Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+), il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), il Recovery and Resilience Facility (RFF) e InvestEU possono essere utilizzati per migliorare l’accesso agli alloggi sociali, per finanziare i servizi di accompagnamento all’edilizia sociale e le relative infrastrutture”.
Tradotto, un mare di denaro pari a circa 15,1 miliardi di euro (solo nell’ambito del RFF) al quale si aggiunge un altro miliardo dal FESR sempre per l’edilizia sociale. Fondi, purtroppo, attuati in gestione condivisa tra Commissione e le autorità nazionali e regionali degli Stati membri. Pertanto la decisione di destinare edifici finanziati con risorse europee per il supporto delle donne vittime di violenza, sulla base dei regolamenti dei programmi, non può essere decisa in ultima istanza dalla Commissione bensì dagli Stati membri.
foto Santarsiero Donato