Segna Lapadula, Antenucci pareggia al 95′ su rigore: per la A bisogna vincere a Bari.
Termina con un pareggio che lascia l’amaro in bocca, l’andata della finale dei playoff che valgono la serie A.
Segna ancora Lapadula in apertura di gara, mentre al Bari, sempre stato comunque in partita, ci vogliono due rigori per trovare la via del gol, negatogli sino alla fine da un Radunovic gigantesco, e arrivato solo al 95’, in una gara accesa e ricca di occasioni da rete disputata in un Unipol Domus sold-out dal clima a dir poco incandescente.
Ora la strada è decisamente in salita per gli uomini di Ranieri, costretti a vincere il ritorno lontano dalle mura amiche: un ulteriore pareggio, infatti, proietterebbe i galletti nella massima serie, visto che questi ultimi hanno chiuso il campionato terzi davanti al Parma e al Cagliari.
Un compito per nulla semplice, considerato che il San Nicola ospiterà oltre 50.000 tifosi biancorossi infervorati, e che nelle due sfide disputatesi nella regular season tra le due squadre, la prima è terminata con un successo per il Bari, mentre in trasferta in Puglia i rossoblù non sono riusciti ad andare oltre il pareggio per 1-1.
Un Cagliari che, dopo un avvio di gara al fulmicotone che ha stordito la squadra ospite, non è riuscito a trovare il colpo del KO, e sul finale ha pagato la stanchezza, maturata anche per via del più impervio cammino vesto questa doppia sfida decisiva.
Deiola e compagni, infatti hanno trovato l’accesso alla finale affrontando una partita in più, quella casalinga col Venezia, e ha dovuto ribaltare il risultato contro il Parma all’andata (0-2 nel primo tempo, 3-2 nel secondo) e tenere i nervi saldi e le reti inviolate al ritorno al Tardini non senza qualche brivido.
Il Bari, invece, che ha avuto a disposizione anche un giorno in più per riposare, ha dovuto superare il granitico muro innalzato dalla sorpresa del campionato, il Sudtirol di Bisoli, che, dopo un risultato di 1-0 speculare nella doppia semifinale di andata e ritorno, ha dovuto cedere il passo ai biancorossi in virtù della miglior posizione in classifica di campionato di questi ultimi.
Mignani conferma quindi il match-winner della semifinale Benedetti nell’undici iniziale, ed è costretto a schierare dall’inizio Zuzek al posto di Di Cesare che ha accusato dei problemi nel riscaldamento, mettendo in campo un 4-3-1-2 con Esposito in posizione avanzata a centrocampo e Morachioli largo a sinistra a supporto di Cheddira.
Sir Claudio deve invece rinunciare a Dossena, squalificato e sostituito da Goldaniga, e schiera il rombo a centrocampo con Deiola vertice basso a dare una mano ai centrali della difesa e Mancosu dietro le punte, con l’uomo-chiave del passaggio del turno precedente, l’angolano Luvumbo, confermato in avanti al fianco di Lapadula
La lettura del commissario tecnico rossoblù sembra quella giusta, e mentre i biancorossi rimangono abbastanza attendisti e cercano di ripartire in contropiede, la squadra di casa parte subito forte e ci mette solo 9 minuti a scardinare la difesa piuttosto statica dei galletti, grazie a un traversone di Mancosu da manuale che pesca Lapadula in area. Il centravanti, implacabile, insacca di testa prendendo Caprile in controtempo e mettendo a segno la sua ventiseiesima rete stagionale, dando un’ulteriore conferma di meritare ampiamente il titolo di capocannoniere della B consegnatogli oggi in apertura di gara dal presidente della Lega Mauro Balata.
Gli ospiti provano a reagire al 16’, ma Zuzek di testa su corner non inquadra la porta di Radunovic. L’azione rilancia subito i sardi, ma l’illusione del raddoppio firmato ancora dall’attaccante italo-peruviano è di breve durata: gol annullato per un precedente fuorigioco di Luvumbo che gli aveva consegnato l’assist vincente.
La traversa di Deiola e il destro di Mancosu respinto coi pugni dall’estremo difensore barese completano 20 minuti di gioco in cui la squadra allenata da Mignani ci ha capito davvero poco.
I restanti 25 minuti vedono un Bari molto più attivo e pericoloso in zona d’attacco. Al 39’ arriva l’occasione d’oro per gli ospiti: Mariani, dopo aver visto nuovamente un’azione dubbia al var, concede il rigore per un fallo di mano di Nandez in area.
Sul dischetto si presenta Cheddira che tira un penalty basso e centrale. Radunovic non si fa sorprendere e neutralizza sia il rigore che il successivo tap-in, preservando il vantaggio per i padroni di casa.
Ultimo brivido del primo tempo firmato ancora una volta dall’attaccante marocchino del Bari, che di testa su corner la mette poco a lato del palo nell’ultimo dei 4 minuti di recupero concessi.
Nella ripresa nessun cambio da ambo le parti: il Bari si fa forte delle tante occasioni costruite sul finire della prima frazione di gioco, soprattutto dopo aver avanzato Esposito, e il Cagliari passa al 4-2-3-1 con Nandez, Luvumbo e Mancosu (sostituito di lì a poco da Prelec per via dei crampi) a supporto del bomber Lapadula.
Dopo un avvio di ripresa grintoso come quello del primo tempo, il Cagliari cala, ed è di nuovo il Bari a sembrare più in partita, con Radunovic che si supera e continua a negare il gol agli ospiti.
Al 73’ Mignani si rende conto di avere poco tempo per cercare di pareggiare, e prova a dare ancora più spinta passando al 4-3-3 e inserendo Folorunsho e Bellomo.
Di contro, Ranieri si chiude a riccio e cerca in tutti i modi di salvaguardare il vantaggio in vista del face-off finale di domenica a Bari, e manda in campo Di Pardo e Obert negli ultimi minuti regolamentari per provare a resistere all’assalto all’arma bianca di Cheddira e compagni.
Il fortino imbastito dall’allenatore cagliaritano regge sino al 95’, ma è costretto a capitolare al secondo rigore concesso dall’arbitro per un contatto piuttosto dubbio di Altare su Folorunsho in area. A batterlo entra direttamente dalla panchina Antenucci, che dagli undici metri non sbaglia e riesce a perforare Radunovic, fissando il risultato sul definitivo 1-1 e costringendo il Cagliari ad andare a fare la partita nella gara di ritorno nella bolgia del San Nicola.
<<Siamo onesti, il Bari ha meritato di pareggiare>> commenta a fine gara Ranieri <<ma certamente c’è amarezza per non aver portato a casa una vittoria che stavamo riuscendo a centrare. Abbiamo sicuramente commesso troppi errori nel secondo tempo, e li abbiamo pagati cari. Ma non ci arrendiamo. Abbiamo ancora una partita, e domenica cercheremo di vincerla in tutti i modi>> conclude il tecnico del Cagliari.
<<La serie A è l’obiettivo che ci siamo prefissi dall’inizio della stagione >> gli fa eco Lapadula. <<Avrei firmato col sangue a inizio stagione per avere la possibilità di giocare questi 90 minuti per potervi accedere. Ci crede il mister e di conseguenza ci crediamo tutti noi con tutto il cuore>>.
Cagliari – Bari 1-1
Cagliari (4-3-1-2): Radunovic; Zappa, Goldaniga, Altare, Azzi; Nandez (43’st Di Pardo), Deiola, Makoumbou; Mancosu (11’st Prelec); Lapadula (33’st Pavoletti), Luvumbo (43’st Obert). All. Ranieri.
Bari (4-3-1-2): Caprile; Dorval, Zuzek, Vicari, Mazzotta; Benedetti (49’st Antenucci), Maita (28’st Bellomo), Maiello; Esposito (28’st Folorunsho); Cheddira (49’st Molina), Morachioli (34’st Ceter). All. Mignani.
Arbitro: Mariani di Aprilia.
Reti: 9’pt Lapadula (C), 50’st rig. Antenucci (B).
Note: Corner 7-10; Recupero: 4’ P.T. – 13’ S.T.