Formazione. Disallineamento tra qualificati e domanda delle imprese.

Cresce la voglia di “imparare a fare” nei giovani che scelgono i percorse di IeFP. Anche nell’anno formativo 2020-2021 aumenta il numero di iscrizioni alla nuova sussidiarietà: +79% rispetto all’anno precedente. Gli iscritti sono in tutto 33.663, poco meno dei 35.286 dell’integrativa e assorbono quasi 15 mila dei 36 mila iscritti persi nell’ultimo anno dai due modelli sussidiari in via di estinzione. Aumentano anche gli iscritti al duale (+11,4%), seppur ad un ritmo meno sostenuto dell’anno precedente. In cinque anni formativi sono di fatto raddoppiati.

La partecipazione al sistema della IeFP (Istruzione e formazione professionale) registra invece una diminuzione del 10,9%, da addebitare perlopiù agli istituti professionali (-23%) e per la prima volta anche ai centri accreditati (-2,8%). Se si osserva il solo triennio, si registra una flessione delle iscrizioni del -10,8% (205.789 iscritti a fronte dei 230.811 dell’anno precedente).

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È quanto emerge dal XX Rapporto di monitoraggio del sistema di istruzione e formazione professionale e dei percorsi in duale nella IeFP dell’Inapp (Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche).

“Da quanto osservato – ha affermato Sebastiano Fadda, Presidente dell’Inapp – si può concludere che l’offerta scolastica tradizionale di IeFP stia andando progressivamente a confluire nel nuovo modello e che le Regioni stiano adeguando l’offerta al rinnovamento dell’istituto della sussidiarietà prospettato dal decreto attuativo della riforma degli Istituti Professionali. Questo fatto, insieme al rafforzamento del sistema duale, è molto importante per ridurre il gap che ancora persiste tra domanda e offerta di competenze collegato alle qualifiche e diplomi IeFP”. Tuttavia, questo non basta; per raggiungere risultati soddisfacenti sono necessari un forte ancoraggio dell’offerta formativa a un attendibile quadro previsionale dei fabbisogni professionali e un rinnovato ed efficace sistema di orientamento”.

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Si rileva, infatti, un considerevole mismatch tra fabbisogni espressi dalle imprese e media annua dei qualificati e diplomati (periodo 2022-2026). Nello specifico, l’offerta complessiva di circa 79mila giovani qualificati e diplomati soddisfa solo il 67,6% della domanda potenziale di circa 117mila posti di lavoro. Mancano all’appello 38mila professionisti che si concentrano particolarmente nei seguenti settori: 17mila nel settore meccanico, oltre 12mila in quello edile ed elettrico, più di 11mila in quello amministrativo segretariale e servizi di vendita.

Viceversa, esistono figure la cui offerta in prospettiva dovrebbe superare la domanda, tra cui quelle dei settori ristorazione, agricolo, grafico, tessile e soprattutto benessere.

Nello specifico, le figure professionali nella IeFP che hanno ricevuto il gradimento maggiore da parte dei corsisti sono l’operatore alla ristorazione (37.723 iscritti) e l’operatore del benessere (29.502 iscritti), seguono l’operatore meccanico (13.298 iscritti), l’operatore elettrico (11.121 iscritti) e l’operatore alla riparazione dei veicoli a motore (11.001 iscritti). Tra le nuove figure professionali, spicca l’operatore informatico che pur essendo stata introdotta solo da questa annualità formativa, registra più iscritti al primo anno (846) rispetto ad altri percorsi di qualifica consolidati da tempo.

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