Da Re: “Assicurare trasparenza sulla provenienza geografica del miele”.
Secondo una ricerca effettuata da Coldiretti Italia, già dal 2021 il mercato del miele italiano produceva circa 15 milioni di chili di miele, che però competono contro i 25 milioni provenienti dall’estero, in particolare dalla Cina. Da qui l’esigenza, come ricordato dall’eurodeputato di ID, Gianantonio Da Re, di garantire una “maggiore trasparenza nell’etichettatura del miele” poichè il settore “soffre gravemente a causa dell’importazione di miele a bassissimo costo che sta eliminando la competitività nel mercato europeo, aggiungendosi alle difficoltà dovute all’aumento costante dei prezzi”.
Sulle misure a sostegno dell’apicoltura in Europa il Commissario europeo Janusz Wojciechowski, intervenendo in risposta all’interrogazione del deputato italiano, ha ricordato che l’UE sostiene l’apicoltura attraverso gli interventi settoriali in materia, che costituiscono un elemento obbligatorio dei piani strategici della politica agricola comune (PAC) attuati dagli Stati membri e che sono cofinanziati nel quadro della PAC con una dotazione annuale di 60 milioni di EUR, importo che viene almeno raddoppiato con il cofinanziamento nazionale.
“Gli Stati membri – spiega il commissario – possono infatti aumentare il loro cofinanziamento fino al 70 % per sovvenzionare fino a sette interventi volti a migliorare
le condizioni generali di produzione e di commercializzazione dei prodotti dell’apicoltura. Tra cui: sostegno all’assistenza tecnica, formazione e servizi di consulenza, investimenti volti a migliorare la produzione, combattere gli organismi nocivi e le malattie e prevenire i danni causati da condizioni climatiche avverse, azioni di ricerca, analisi di laboratorio sui prodotti dell’apicoltura e sulle perdite di api, azioni di promozione e commercializzazione. Per rispondere alle esigenze del settore è possibile impiegare anche altri strumenti della PAC, ad esempio predisponendo interventi di sviluppo rurale per la creazione di organizzazioni di produttori e investimenti nelle aziende agricole e nella trasformazione, partecipando a regimi di qualità pertinenti o creando condizioni ambientali e di habitat vantaggiosi per le api”.
Intervendo poi sull’etichettatura, l’esponente della Commissione von der Leyen ha confermato che “nell’ambito della revisione in corso della direttiva sul miele, la proposta della Commissione introduce l’obbligo di indicare il paese d’origine sull’etichetta delle miscele, al fine di migliorare la trasparenza del mercato e le informazioni per i consumatori sull’origine geografica del miele”.
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