Covid-19 e risposta europea. Le ultime rilevazioni sull’opinione dei cittadini europei.

Qual è l’opinione dei cittadini europei sull’emergenza Covid-19? Cosa pensa l’elettore europeo sulla risposta delle istituzioni europee alla pandemia degli ultimi 4 mesi? Domande alle quali l’Unità di Monitoraggio sull’Opinione Pubblica ha provato a dare una risposta attraverso due indagini realizzate durante la fase 1 e la fase 2 dell’emergenza.

Durante la videoconferenza con i giornalisti delle principali testate europee, Philippe Schulmeister, capo dell’Unità di Monitoraggio sull’Opinione Pubblica, ha presentato le ultime rilevazioni sulle impressioni dei cittadini europei.

L’indagine svoltasi nei 27 Paesi UE, ha raggiunto circa 24798 intervistati di età compresa tra 16 e 64 anni. Tra le principali emozioni della popolazione UE troviamo l’incertezza per il futuro (alta durante la fase 1, in calo da giugno 2020) la speranza (rimasta pressochè invariata durante le due fasi di rilevazione) la sicurezza (aumentata nella seconda fase) e a seguire, con dati meno frequenti, la frustrazione e la paura. 

Tra i principali problemi rilevati nell’indagine, i cittadini europei hanno lamentano la perdita di reddito, del lavoro e l’utilizzo dei propri risparmi per far fronte alla crisi.

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Per il 53% della popolazione la collaborazione tra Stati membri è stata assolutamente al di sotto delle aspettative, vista la drammatica crisi che ha coinvolto tutti i Paesi UE. La massima rilevazione è stata avvertita in Belgio, Spagna, Italia, Grecia e, con molta sorpresa, in Lussemburgo. Tra i Paesi più ‘sicuri’ della solidarietà tra Paesi membri troviamo l’Irlanda, l’Estonia e la Lettonia.

Sulla soddisfazione delle misure UE a contrasto dell’emergenza sanitaria solo il 6% dei cittadini intervistati si è detto soddisfatto, mentre il 43% ha dichiarato di essere parzialmente soddisfatto. D’altra parte un corposo 36% del campione si è dichiarato parzialmente insoddisfatto, a fronte di un 5% totalmente critico nei confronti delle misure dell’UE. Un buon 10% non ha espresso alcun parere in merito all’azione dell’UE.

Su 27 Paesi, 18 si sono mediamente espressi con soddisfazione, mentre i più alti livelli di delusione sono stati riscontrati in Italia, Austria, Grecia e Spagna.

Sulla necessità di aumentare le risorse del Budget dell’Unione si sono espressi principalmente 5 Paesi; Grecia, Cipro, Italia, Romania e Portogallo, mentre in Svezia, Olanda, Finlandia, Ungheria e Danimarca i cittadini si sono dichiarati contrari all’aumento del Budget UE.

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Nonostante le differenze culturali nella visione dell’Unione, il 68% dei cittadini europei ha convenuto sulla necessità di attribuire maggiori poteri all’UE in materia sanitaria. I maggiori livelli di consenso si sono rilevati nel Portogallo, Malta, Italia, Lussemburgo ed Estonia, dove circa l’80% dei cittadini si è espresso a favore, mentre in Svezia, Olanda, Repubblica Ceca e Finlandia, l’UE non dovrebbe ottenere maggiori poteri materia di salute pubblica.

La pandemia ha, inoltre, modificato la scala delle priorità tra i cittadini europei intervistati, con una ‘retrocessione’ dell’immigrazione nella ‘lista dei desideri’ della popolazione UE. Al primo posto il 55% degli intervistati ha chiesto di dedicare più attenzione alla salute, il 45% alle imprese, il 37% al lavoro e alle politiche sociali, il 36% all’ambiente, il 33% alla ricerca, il 32% all’istruzione, il 18% all’agricoltura e con quote minori, alla difesa, immigrazione, investimenti regionali e sviluppo digitale. Soltanto 4 cittadini su 10 non hanno idea sulle priorità dell’UE.

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In vista del Summit del Consiglio del prossimo 17 luglio, Philippe Schulmeister ha dichiarato che: “Stanno crescendo le aspettative dei cittadini in vista del Vertice di venerdì ma la maggioranza dei cittadini europei non ha espresso un giudizio positivo sulle misure previste dall’UE”.

Al termine della presentazione dei risultati d’indagine si è svolto il dibattito con il team del negoziato sul bilancio di lungo termine, composto dagli eurodeputati Jan Olbrycht, Margarida Marques, Jose Manuèl Fernandes e Valèrie Hayer. 

Al team del negoziato Sardegnagol ha chiesto “Poichè i 27 Paesi membri stanno incontrando difficoltà nella ricerca di una visione condivisa di ‘sovranità economica’, cosa devono aspettarsi i cittadini nel prossimo vertice europeo del 17 luglio?”. Alla domanda hanno risposto gli eurodeputati del gruppo del Partito Popolare Europeo Jan Olbrycht e Jose Manuèl Fernandes, la deputata del gruppo dei Socialisti e Democratici Margarida Marques e l’esponente di Renew Europe, Valèrie Hayer.

foto Copyright European Union.

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