La grande festa di popolo in onore di Sant’Efisio.

Doveva essere una grande festa e grande festa è stata. Si è svolta stamattina la tradizionale sfilata del primo maggio in onore di Sant’Efisio, che ha visto una partecipazione straordinaria di folla, quale non la si vedeva dagli anni precedenti alla pandemia. Numerose anche le autorità, fra cui i primi cittadini di 80 comuni che, novità di quest’anno, hanno partecipato al corteo.

La giornata del primo maggio inizia di buon’ora nella piccola parrocchia di Sant’Avendrace dove, rompendo la tradizione, l’Alter Nos Roberto Mura ha voluto che si compisse il rito della vestizione. Alle 9.30 nel Palazzo Baccaredda, il Sindaco Truzzu gi ha consegnato il Toson d’oro e la fascia tricolore, simboli dell’autorità cittadina.

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Una volta conclusasi la straordinaria sfilata a cui hanno presa parte le traccas, i costumi tradizionali e i cavalieri in rappresentanza di 66 Comuni dell’Isola, vi è stato l’atteso incontro di Efiso con il suo popolo.

Poco dopo mezzogiorno, al termine della tradizionale messa, il simulacro del Santo martire, è stato portato al fuori della piccola chiesa di Stampace e ha percorso, tra due ali di folla, il largo Carlo Felice, seguendo il tragitto che lo accompagna fuori dalla città in direzione di Nora, luogo del martirio.  

Dinnanzi al palazzo civico si è svolto il tradizionale rito della Ramadura che da sempre caratterizza con i suoi colori i festeggiamenti del primo maggio. A lanciare i petali verso il simulacro del santo, oltre al Sindaco Truzzu, vi era quest’anno anche il Governatore Solinas. Non sono mancati i momenti di tensione quando alcuni cavalli si sono imbizzarriti.

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Una volta uscito dalla città, il corteo si è indirizzato verso villa Ballero, dove avviene il tradizionale cambio del cocchio lungo il tragitto per Pula. Si è così concluso un primo maggio che verrà ricordato a lungo per la straordinaria partecipazione popolare.  

foto credits Sardegnagol. Riproduzione riservata