Estradato in Italia l’assassino di Hyso Telharaj.
E’ rientrato in Italia, scortato da personale dello SCIP – Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale, guidata dal Prefetto Vittorio Rizzi, il 47enne albanese Vrapi Luan, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Foggia nel lontano 1999 per omicidio volontario del giovane bracciante di 22 anni, Hyso Telharaj, esempio di dignità, coraggio e della ribellione ad ogni forma di criminalità organizzata.
ll nome di Hyso è diventato un simbolo della ribellione contro l’odiosa piaga del caporalato, ma anche di riscatto e rinascita, ricordato spesso dall’Associazione Libera che per il ventennale della morte, a settembre 2019, ha promosso tre giorni di memoria e impegno dal titolo “Il dolce sorriso di Hyso Telharaj” .
Era venuto in Italia per cercare lavoro e l’aveva trovato come bracciante agricolo per la raccolta dei frutti della terra della Capitanata. Non è stato ucciso dalla malattia o piegato dalla fatica come accade spesso, ma assassinato dai caporali perché non aveva ceduto al loro ricatto e non aveva pagato al loro il pizzo.