Sa Die de sa Sardinia: quando serve il Consiglio “brucia le tappe”.

Al palo da diversi anni, 4 considerando la presentazione in conferenza stampa, la Proposta di legge 182 per le politiche giovanili non ha di certo avuto la stessa fortuna della cafonata – visti i tempi – di “Sa Die de sa Sardinia”. Un destino, tutto sommato, ascrivibile alle tante iniziative legislative presentate da consiglieri/e deboli, in termini di peso politico, indicativo circa il dinamismo del Consiglio regionale.

Mentre per diverse proposte di legge vengono indette numerose sedute e lunghe audizioni dei portatori di interesse, per il finanziamento del programmi di festeggiamento per “Sa Die de sa Sardigna” se ne può fare tranquillamente a meno. Basta il tema identitario!

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La commissione Cultura, infatti, presieduta da Sara Canu (valido esempio del tenore della rappresentatività dell’attuale Consiglio) ha approvato, a maggioranza con due voti contrari e un astenuto, il parere 244 sul programma delle attività previste in occasione della giornata del popolo sardo “Sa die de sa Sardinia”, istituita nel 1993.

Per il trentennale dell’istituzione della ricorrenza, la Giunta regionale ha previsto di erogare, infatti, 500mila euro a diversi comuni dell’Isola: Cagliari (260mila), Bono (5mila), Sassari (45mila), Oristano (80mila), Nuoro (80mila) e Barumini (30mila). Il tutto per due giorni di “feste” che inizieranno il 28 aprile e termineranno il 30.

L’opposizione, presente, si è invece limitata a criticare il provvedimento, ma solo perchè la suddivisione delle risorse non toccherà tutti i territori dell’Isola.

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Il livello continua a restare decisamente basso dalle parti di via Roma.