Migranti, Verdi/ALE: “Respingimenti illegali dell’Italia verso la Grecia”.

E’ decisamente finita la stagione della “solidarietà europea”. Finita l’epoca del Covid-19, i vari Paesi UE sono caduti nuovamente nella trappola della frammentazione politica sul tema della migrazione e cooperazione. Ultimi in ordine di arrivo gli eurodeputati del gruppo dei Verdi/ALE, Erik Marquardt, Tineke Strik, Saskia Bricmont, Damian Boeselager, Damien Carême e Gwendoline Delbos-Corfield, firmatari di una interrogazione parlamentare mirata a chiedere il parere di legittimità delle operazioni intraprese dal Governo Italiano nell’ambito del respingimento dei richiedenti asilo verso la Grecia.

“Lighthouse Reports, insieme a SRF, ARD Monitor, Al Jazeera, Il Domani e Solomon, hanno documentato la pratica dei respingimenti illegali su navi commerciali dall’Italia alla Grecia – scrivono i firmatari del provvedimento -. Le prove dimostrano che i richiedenti asilo fermati dalle autorità italiane nei porti adriatici non possono chiedere asilo all’arrivo. Invece, vengono trattenuti al porto e poi rimpatriati in Grecia.

LEGGI ANCHE:  Conferenza sul futuro dell'UE: le spese della Commissione von der Leyen.

Tra loro afgani, siriani e iracheni avrebbero riferito di essere stati imprigionati in strutture separate su navi passeggeri mentre venivano deportati dall’Italia alla Grecia, nonché ammanettati e confinati in piccoli spazi.

Puntuale, quindi, la richiesta alla Commissione europea per approfondire circa la compatibilità di tali pratiche con l’acquis dell’UE in materia di asilo.

Secondo la Commissaria Ylva Johansson, intervenuta in risposta dell’interrogazione “gli Stati membri devono rispettare pienamente gli obblighi previsti dall’acquis dell’UE in materia di asilo e dal diritto internazionale, in particolare garantendo l’accesso effettivo alla procedura di asilo a tutte le persone che necessitano di protezione, rispettando i diritti fondamentali, compreso il diritto all’asilo, il principio di non respingimento e il divieto di espulsione collettiva”.

LEGGI ANCHE:  Cambiamento demografico: l'Ue seleziona 10 regioni europee.

Ferma, dunque, la posizione della Commissione: “Stigmatizziamo qualsiasi violazione del diritto dell’UE e del diritto internazionale, compresi i diritti fondamentali. Una gestione efficiente delle frontiere esterne deve essere saldamente radicata nel pieno rispetto della dignità umana e dei diritti fondamentali – ha aggiunto la Johansson -. La direttiva 2008/115/CE consente agli Stati membri di applicare gli accordi bilaterali esistenti alla data di entrata in vigore di tale direttiva, nel qual caso possono astenersi dall’emettere una decisione di rimpatrio nei confronti di un cittadino di un Paese terzo che soggiorna illegalmente sul loro territorio, se il cittadino di un paese terzo in questione viene ripreso da un altro Stato membro in base a tali accordi o intese. Nell’attuazione di tali accordi o intese bilaterali, gli Stati membri devono rispettare i diritti fondamentali dei migranti irregolari, in particolare il diritto di asilo e il principio di non respingimento”.

LEGGI ANCHE:  Richiedenti asilo: domande in aumento del 7% nel 2023.

foto Alain Rolland Copyright: European Union 2022 – Source : EP