Associazionismo: il titolo di studio non formale che ci prepara al lavoro.

Da circa vent’anni opero nel settore dell’associazionismo e diverse volte mi è capitato di scrivere delle lettere di referenze per giovani che hanno collaborato con TDM 2000, l’associazione di cui faccio parte. Ogni qualvolta la lettera sia stata utilizzata in un Paese anglosassone ho poi ricevuto richiesta di conferma delle referenze da imprese od organizzazioni del luogo alle quali era stata inviata. Tali richieste erano spesso accompagnate da formulari nei quali si domandava di valutare le abilità sviluppate e, in generale, il percorso di crescita della persona durante il periodo di tempo trascorso con noi. Faccio questa premessa per evidenziare come in società dinamiche e competitive le esperienze di volontariato siano tenute nella massima considerazione ai fini dell’assunzione. In Italia, manco a dirlo, il quadro è diametralmente opposto.

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Nelle accezioni più benevole l’impegno associativo è considerato alla stregua di mero un nobile gesto di restituzione sociale; in quelle negative, come una distrazione da ciò che “realmente” conta nella vita di un giovane: scuola, università e/o ricerca di un lavoro che in molti casi sembra non arrivare mai.

Entrambe le visioni sono a mio parere errate cosi come lo è la premessa da cui derivano: operare in un ambito associativo equivale a dare senza ricevere nulla in cambio. Solidarietà e condivisione sono certamente valori centrali dell’associazionismo ma accanto a ciò tale settore offre a chi ne fa parte opportunità di crescita uniche. È in un’associazione che un futuro imprenditore impara a stilare un bilancio, un futuro giornalista a scrivere un articolo, un futuro responsabile risorse umane a coordinare un gruppo di persone. In altre parole è in un’associazione che si ha la possibilità di approcciarsi al mondo del lavoro, mettendo in pratica le conoscenze acquisite a scuola e nell’università e trasformandole in competenze professionali.

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Una seria esperienza associativa rappresenta il fiore all’occhiello del curriculum vitae di un giovane del quale, a differenza di un asettico titolo di studio, testimonia le capacità, la personalità, le inclinazioni ,agevolando in tal modo l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. L’esperienza associativa è un titolo di studio informale acquisito sul campo che ci prepara, meglio di qualsiasi altro titolo, al mondo del lavoro e delle professioni.

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