Reclutamento Forestas, Porcu: “Assunzioni secondo criterio della residenzialità”.
Era dalla lontana legge n. 8 del 27 aprile 2016 (art.49, comma a) che per le assunzioni agli impieghi nell’Agenzia Forestas era stato previsto il criterio della residenzialità. Un aspetto – che non aggiunge nulla di nuovo allo stato dell’arte – forse non interiorizzato dal nuovo assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Marco Porcu, come sembrerebbe indicare “l’approfondimento richiesto all’ufficio legislativo regionale sulla piena operatività dell’articolo 49”.
Una dichiarazione, quest’ultima, condivisa nel corso dell’incontro coi sindaci dell’Ogliastra che avevano sollevato il problema del turnover degli operai.
Questione, il reclutamento di Forestas, che, per ampi versi, potrebbe andare ad aggiungersi ai tanti gialli collegati all’attuale – nonché scarsa – produzione normativa regionale. Nonostante lo sblocco del turnover nell’Agenzia, approvato lo scorso febbraio 2022, con la predisposizione del piano triennale di assunzioni (circa 46 milioni di euro in tre anni, 6 milioni di euro per il 2022 e 20 milioni per ciascuno degli anni 2023 e 2024), infatti non sono stati ancora adottatti gli appositi decreti attuativi.
Alla base del ritardo, forse, i mal di pancia dell’attuale maggioranza verso l’oggettività dei criteri di reclutamento.
Ritardi che vanno a sommarsi anche all’impiego dei 6 milioni stanziati per il 2022 che, con molta probabilità, andranno in economia, con la potenziale perdita di 50 posizioni lavorative a tempo indeterminato all’interno dell’organico dell’Agenzia Forestas.
Un problema non da poco dato che nell’ultimo decennio, nelle diverse realtà rurali della Sardegna, si è registrato una crescente quiescenza delle risorse umane. Sintomo, inequivocabile, che anche sotto questo aspetto all’interno della maggioranza non si riescano a governare i processi.