Vertenza SANAC, Comandini: “Disinteresse istituzionale”.

Continua a restare alta la preoccupazione per il destino dei lavoratori della SANAC di Assemini. Una vertenza, nonostante nel sito internet istituzionale appaia la rassicurante dicitura di “azienda leader in Italia nel settore dei refrattari con circa il 35% del mercato nazionale”, ancora in corso e sulla quale risulterebbe esserci il più totale “disinteresse istituzionale” come ricordato oggi dalla nuova (nonché ennesima) interrogazione in Consiglio regionale presentata dall’esponente del PD, Piero Comandini: “

Sono a rischio, infatti, circa 320 posti di lavoro della Sanac, dei quali 70 nell’impianto di Assemini: “Anche il terzo tentativo di gara per l’acquisto della fabbrica è risultato un fallimento, con le due partecipanti – la Dalmia e la Rhi Italia – tiratesi indietro ancor prima della chiusura del periodo di governace”.

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Un nuovo sviluppo che potrebbe portare allo spacchettamento dell’azienda, ovvero alla indizione di un nuovo bando per la vendita dei singoli stabilimenti territoriali (situati in Piemonte, Sardegna, Toscana e Liguria).

“A causa della scarsa liquidità e del risultato negativo del 2022 – ha aggiunto Comandini – la Sanac è in grado di andare avanti con l’attuale assetto produttivo sino al mese di aprile, sospendendo le attività nei siti di Cagliari e Vado Ligure per poi dopo due mesi sospendere anche quelle di Massa Carrara e Gattinara o in alternativa sospendere la produzione in tutti e 4 i siti”.

Da qui l’affondo verso la gestione della vertenza da parte dell’attuale Esecutivo regionale: “Fa strano, prosegue l’esponente PD, perché l’assessora all’industria Anita Pili ha sempre dichiarato un costante monitoraggio da parte della Regione Sardegna, ma l’attuale situazione, lascia intendere un certo disinteresse istituzionale che va chiarito, oltre che con i dipendenti e le organizzazioni sindacali, anche nelle sedi istituzionali. E’ necessario – conclude – programmare, nel più breve tempo possibile, un incontro urgente presso il Ministero per capire quali strategie mettere in atto per trovare la soluzione per salvaguardare il gruppo SANAC, i lavoratori e il sito industriale di Macchiareddu”.

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