Just Transition Fund e Sulcis Iglesiente, Ignazio Corrao: “Qual è lo stato attuale?”.

Entro il 2025 l’ultima miniera di carbone del Monte Sinni, nel Sulcis Iglesiente, dovrebbe gradualmente eliminare la produzione di carbone. Essa ad oggi impiega 350 dipendenti e la sua produzione è in costante calo. Un’area, come ricordato dall’eurodeputato del gruppo dei Verdi/ALE, Ignazio Corrao, “caratterizzata da un’elevata percentuale di anziani, pochi giovani laureati, alto tasso di disoccupazione giovanile (35,7%), basso reddito pro capite e una qualità della vita complessivamente bassa”.

Numeri deprimenti alla base della decisione della Commissione europea di individuare tale territorio come beneficiario del Just Transition Fund. Area, però, devastata da una crisi socio-economica senza fine e da una rappresentanza politica locale – specialmente a livello regionale – decisamente mediocre.

LEGGI ANCHE:  Insularità nell'UE, Ignazio Corrao: "Rappresentare le esigenze comuni delle Isole".

“Sindacati e lavoratori della Portovesme Srl, nel Sulcis – prosegue Corrao -, sono in agitazione dopo la conferma della chiusura della linea del piombo a partire da novembre, con conseguente cassa integrazione per 200 occupati diretti. Sono stati avviati studi per riconvertire tali linee produttive con materiali più richiesti sul mercato mondiale, in particolare nichel e litio, utili per la realizzazione di moderni accumulatori elettrici (batterie).

Da qui la richiesta alla Commissione europea circa lo stato dell’attivazione del fondo per i lavoratori e della predispozione dei Piani Territoriali.

A nome della Commissione è intervenuta la commissaria per la Coesione, Elisa Ferreira, secondo la quale l’Esecutivo von der Leyen, insieme alle autorità italiane, “sta facendo tutto il possibile per portare a termine i negoziati sul programma del Fondo per una transizione giusta (JTF), al fine di giungere alla sua adozione e avviarne l’attuazione”.

LEGGI ANCHE:  150mila euro per 6 mesi di lavoro: ecco il compenso del consigliere della von der Leyen.

In particolare, i piani territoriali per una transizione giusta per l’Italia stanno per essere formalmente trasmessi alla Commissione nella loro versione definitiva dalle autorità italiane e dovrebbero essere adottati a stretto giro, insieme al programma JTF.

“Prima di adottare la decisione che approva il programma del JTF, la Commissione verificherà se il principio di partenariato sia stato debitamente preso in considerazione, in linea con l’articolo 8 del regolamento (UE) 2021/1060 – ha ricordato la Ferreira -. La Commissione verificherà che il partenariato previsto associ le parti economiche e sociali più pertinenti, comprese le organizzazioni sindacali, nonché gli organismi pertinenti che rappresentano la società civile, quali i partner ambientali, le organizzazioni non governative e gli organismi incaricati di promuovere l’inclusione sociale e i diritti fondamentali. La Commissione verificherà inoltre che tali partner siano effettivamente coinvolti nella preparazione, nell’attuazione e nella valutazione del programma, anche mediante la partecipazione al comitato di sorveglianza a norma dell’articolo 39 del regolamento (UE) 2021/1060″.

LEGGI ANCHE:  Capacity building, ecco la nuova edizione di "Eccellenze in Digitale".