Insularità, Pais: “L’inserimento del principio in Costituzione è un atto dovuto”.

“L’inserimento del principio di insularità nella nostra Costituzione è un atto dovuto. Tutta la Sardegna è in attesa di questo riconoscimento da parte dello Stato che trasformerà la condizione insulare in un’effettiva parità con il conseguente reale godimento dei diritti individuali e inalienabili’.

Lo afferma il Presidente del Consiglio regionale Michele Pais che sarà sentito martedì in audizione davanti alla commissione Affari Costituzionali del Senato con il Presidente della commissione Speciale sull’insularità Michele Cossa.

“Un tema particolarmente sentito – afferma Michele Pais – il disegno di legge di iniziativa popolare è stato presentato il 5 ottobre 2018 a Palazzo Madama, sono oltre centomila le firme raccolte dal Comitato sardo per l’Insularità e iI Consiglio regionale ha costituito la Commissione speciale sull’insularità, che in accordo con la Giunta presieduta da Christian Solinas, sta regolarmente lavorando per rafforzare il patto strategico con le altre isole del Mediterraneo: Sicilia, Corsica, Baleari, Malta, Creta e dell’Egeo affinché i contributi europei possano essere utilizzati senza il rischio di essere considerati aiuti di Stato, come accaduto in passato”.

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Per il Presidente del Consiglio regionale bisogna accorciare i tempi e introdurre subito il nuovo comma all’articolo 119 della Carta dove si afferma che “lo Stato riconosce il grave e permanente svantaggio naturale che deriva dall’insularità e dispone le misure necessarie a garantire un’effettiva parità e un reale godimento dei diritti individuali e inalienabili”.

Una lacuna che esiste dal 2001, ovvero da quando venne eliminato dalla Costituzione il riferimento al principio di valorizzazione delle isole e del Mezzogiorno: “Da venti anni è come se il problema dell’insularità non ci fosse più. Si tratta invece di un tema concreto e da affrontare definitivamente. In un’Europa moderna – conclude Pais – non possono esserci cittadini di serie A e di serie B. Tutti devono avere le stesse opportunità e gli stessi diritti, non solo nei trasporti interni e nei collegamenti esterni ma anche nella delocalizzione dei servizi, della sanità e del lavoro”.

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Foto Sardegnagol, riproduzione riservata.

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