Charter nautico, Salaris: “Dare risposte al settore”

E’ il momento di dare risposte al mondo del charter nautico isolano come rimarcato nell’interrogazione del consigliere regionale dei Riformatori, Aldo Salaris: “Il settore del charter nautico necessita di misure urgenti che possano ammortizzare il più possibile gli effetti dei mancati introiti causati dall’emergenza Covid-19”. Una richiesta d’intervento inviata all’attenzione del Presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, e all’Assessore al Turismo, Gianni Chessa, per supportare un settore che soltanto in Sardegna coinvolge circa 180 imprese e 3.000 dipendenti e che nel solo segmento del charter delle barche a vela conta oltre 30 società che operano con più di 300 imbarcazioni per un totale che supera i 2.500 posti letto: aziende che garantiscono un indotto economico e posti di lavoro per circa 250 persone, per un giro d’affari che supera i 27milioni di euro nella stagione operativa che va da aprile ad ottobre. “La grave crisi economica causata dalla diffusione del Covid-19 – ha proseguito il consigliere dei Riformatori – ha costretto il settore del charter nautico a fare fronte a grosse perdite, con l’amara constatazione che il futuro non sarà roseo: si è registrato un forte crollo delle prenotazioni, una quota consistente di disdette, molti contratti sono stati rimandati al 2021 e si prevede un crollo del fatturato di circa il 40%. Come se non bastasse, per i servizi offerti dalle società di charter l’IVA è passata dall’11 al 22 per cento costringendo gli operatori ad aumentare le tariffe e conseguentemente a non essere più competitivi sul mercato europeo, i cui competitor sono paesi come Spagna, Francia, Grecia, Croazia e Turchia”. “Un aiuto concreto – sostiene il consigliere dei Riformatori – potrebbe essere quello di integrare le società che operano nel servizio di charter nautico nel settore turismo, di cui ovviamente sono parte importante e dal quale sono escluse per un codice Ateco (77.21.02) che contiene la parola “diporto”, che implica e restringe l’utilizzo dell’unità al solo scopo ricreativo mentre la definizione di turismo è ‘viaggio e soggiorno a scopo ricreativo’ ”.

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