Frontiere: il Consiglio dell’UE avvia i negoziati con 4 Paesi dei Balcani.

Il Consiglio dell’UE ha dato il proprio beneplacito all’apertura di negoziati con l’Albania, la Bosnia-Erzegovina, il Montenegro e la Serbia per ampliare gli accordi sulla cooperazione Frontex.

Come risaputo, le sfide migratorie lungo la rotta dei Balcani occidentali non iniziano ai confini dell’UE, ma molto prima. Da qui la necessità di allargare la cooperazione con i Paesi terzi più prossimi all’UE.

L’UE aveva già concluso accordi con l’Albania, il Montenegro e la Serbia nell’ambito del precedente mandato di Frontex, ma questi consentivano all’agenzia solo di svolgere operazioni congiunte e dispiegare squadre nelle regioni di quei Paesi confinanti con l’UE. Anche un accordo con la Bosnia-Erzegovina era stato negoziato in termini simili ma non era stato ancora firmato.

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Gli accordi negoziati nell’ambito del nuovo mandato di Frontex consentiranno all’agenzia di assistere questi Paesi nei loro sforzi per gestire i flussi migratori, contrastare l’immigrazione clandestina e affrontare la criminalità transfrontaliera in tutto il loro territorio. Nuovi accordi consentiranno poi al personale di Frontex di esercitare poteri esecutivi, come i controlli alle frontiere e la registrazione delle persone.

Un primo accordo sulla cooperazione per la gestione delle frontiere era stato concluso con l’Albania nel 2019. Successivamente, il 22 maggio 2019 Frontex ha avviato la prima operazione congiunta sul territorio di un vicino paese terzo in Albania. Gli accordi sullo status con il Montenegro e la Serbia, invece, sono stati conclusi nel maggio 2020. Un accordo simile con la Bosnia-Erzegovina è in fase di negoziazione.

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Il 17 marzo 2022 l’UE e la Moldova hanno firmato un accordo sullo status relativo alla cooperazione nella gestione delle frontiere, il primo ad essere firmato nell’ambito del nuovo mandato di Frontex. Il 26 ottobre 2022 è stato firmato un accordo con la Macedonia del Nord.

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