Diabete, Iss: “Sempre più pazienti non controllano l’emoglobina glicata”.

Poco meno del 5% della popolazione adulta di 18-69 anni ha riferito una diagnosi di diabete nel biennio 2020-2021, monitorato dalla sorveglianza Passi, i cui risultati vengono pubblicati in vista dell’imminente Giornata mondiale (14 novembre 2022). Una prevalenza sostanzialmente stabile dal 2008 ma che cresce con l’età (è il 2% tra le persone con meno di 50 anni e quasi il 9% fra quelle di 50-69 anni), è più frequente fra gli uomini che fra le donne (5,1% vs 4,2%), nelle fasce di popolazione socio-economicamente più svantaggiate per istruzione o condizioni economiche (sfiora il 16% fra chi non ha alcun titolo di studio o al massimo la licenza elementare e l’8% fra chi lamenta molte difficoltà economiche) e in alcune Regioni meridionali (pur senza un significativo gradiente geografico).

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Uno dei dati più rilevanti della sorveglianza riguarda il controllo dell’emoglobina glicata (un parametro fondamentale per la gestione della patologia che, secondo le più recenti indicazioni, va eseguito non meno di due volte l’anno fra i pazienti con un controllo stabile della glicemia, e non meno di quattro volte l’anno nei pazienti con compenso precario).

Diminuiscono costantemente i diabetici che riferiscono di aver controllato l’emoglobina glicata nei quattro mesi precedenti l’intervista e aumentano coloro che lo hanno fatto meno frequentemente, ma nei 12 mesi precedenti. In particolare, meno di un paziente su tre (31%) riferisce di aver controllato l’emoglobina glicata nei quattro mesi precedenti l’intervista, quasi il 62% di aver effettuato tale esame nei 12 mesi precedenti l’intervista, mentre sale dal 15% del 2019 al 25% del 2020, attestandosi al 22% nel 2021 – senza tornare ai valori pre-pandemia, mettendo in luce così un impatto della pandemia anche nella gestione del diabete – la quota di chi non ha controllato l’emoglobina glicata o che non lo ha fatto per più di un anno. Una persona su cinque, infine, non conosce affatto tale tipo di esame.

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Per quanto riguarda i fattori di rischio cardiovascolare associati al diabete il 53% riferisce una diagnosi di ipertensione (vs 18% fra le persone senza diagnosi di diabete); il 42% riferisce una diagnosi di ipercolesterolemia (vs 18% fra chi non ha il diabete); il 70% riferisce di essere in eccesso ponderale (IMC ≥ 25, vs 42% fra le persone senza diagnosi di diabete); il 47% delle persone con diabete è completamente sedentario (vs 37% nelle persone senza diagnosi di diabete), mentre il 21% fuma (vs 25% fra le persone senza diagnosi di diabete).

foto Iss