Stampa. L’ordine dei giornalisti consegna la tessera al padre di Julian Assange.
Potrà utilizzarla per dimostrare che ha compiuto “atti” di giornalismo. nel corso della cerimonia svoltasi a Torino nell’ambito del premio Roberto Morrione, il presidente dell’ordine dei giornalisti Carlo Bartoli, ha consegnato la tessera onoraria di giornalista – vista l’assenza del destinatario – al padre di Julian Assange per aver compiuto “atti di giornalismo”.
“C’è stato chiesto che c’entra l’Ordine dei giornalisti italiani con Julian Assange? L’Ordine – ha dichiarato Bartoli – c’entra perché Assange difende un principio fondamentale, difende il segreto professionale che per un giornalista è il segreto delle fonti. E lo dicono anche la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e il Consiglio d’Europa. Quindi quando difendiamo Assange non difendiamo una persona, ma un principio. Assange ha compiuto un’opera a difesa del giornalismo, subendo un gravissimo attacco al diritto di cronaca ed è evidente che la posta in gioco sia tra sapere e non sapere e la linea di demarcazione è tra democrazia e dittatura. Queste sono le battaglie che noi abbiamo il dovere di fare, per lasciare ai nostri figli e ai nostri nipoti un sistema democratico a cui non dobbiamo mai abdicare”.
Durante l’evento John Shipton, padre di Julian Assange, è intervenuto per ribadire che occorre strappare il velo della legalità che è stato posto sulla persecuzione di suo figlio Julian. Stefania Maurizi autrice del libro “Il potere segreto” che racconta in modo meticoloso la vicenda, e che tra pochi giorni uscirà anche in inglese. Maurizi ha ricordato che questo caso non è solo una mostruosa ingiustizia ma qualcosa che deciderà il futuro del giornalismo e il futuro del nostro diritto di cittadini di sapere quello che accade nelle segrete stanze del potere con i nostri soldi. Migone ha sottolineato la ferma determinazione dei governi a non fare un passo avanti nella liberazione di Assange, nonostante la grande mobilitazione internazionale.
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