Putin al Valdai International: “Occidente nega sovranità dei popoli”.

Non ha usato toni morbidi, come di consueto, il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, intervenuto ieri nel corso della plenaria della 19esima edizione del Valdai International Discussion Club, incentrato sulla politica internazionale e che ha visto la partecipazione di politici, diplomatici ed economisti provenienti da 40 Paesi stranieri tra cui Afghanistan, Brasile, Cina, Egitto, Francia, Germania, India, Indonesia, Iran, Kazakistan, Sud Africa, Turkiye, Stati Uniti e Uzbekistan, solo per citarne alcuni.

“Gli eventi continuano a seguire uno scenario negativo sotto il profilo politico-militare, economico e umanitario. Il cosiddetto Occidente che è, ovviamente, un costrutto teorico poiché non è unito sta aggravando la situazione internazionale. Ciò include l’alimentazione della guerra in Ucraina, le provocazioni intorno a Taiwan e la destabilizzazione dei mercati alimentari ed energetici globali. A dire il vero, quest’ultimo, ovviamente, non è stato fatto apposta, non ci sono dubbi. La destabilizzazione del mercato energetico è il risultato di una serie di passi falsi sistematici compiuti dalle autorità occidentali. Come possiamo vedere – ha proseguito Putin – la situazione è stata ulteriormente aggravata dalla distruzione dei gasdotti paneuropei. L’Occidente nega la sovranità dei Paesi e dei popoli, la loro identità e unicità, e calpesta gli interessi di altri Stati”.

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Un discorso voluto anche per sfatare le “univoche” paternità circa la volontà di riportare la pace nel mondo: “Vorrei ricordare che la Russia ha proposto all’Occidente lo scorso dicembre 2021 degli accordi per la realizzazione di un nuovo sistema per la sicurezza collettiva. Chi semina vento raccoglierà tempesta e l’umanità è a un bivio”.

Alla base dell’attuale crisi geopolitica, secondo Vladimir Putin, la necessità dell’Occidente di conquistare nuovi mercati e “bloccare lo sviluppo delle altre civiltà”: “Esiste un interesse apertamente mercantile – aggiunge Putin -. Imponendo agli altri i propri valori, le abitudini di consumo e la standardizzazione, i nostri avversari stanno cercando di espandere i mercati per i loro prodotti. Vorrei citare il famoso discorso di Alexander Solzhenitsyn pronunciato ad Harvard nel 1978, secondo il quale l’Occidente è perso nella propria idea di superiorità. Dal 1978 nulla è cambiato. Nel corso dei quasi 50 anni da allora, la cecità di cui parlava Solzhenitsyn e che è apertamente razzista e neocoloniale, ha assunto forme particolarmente distorte, in particolare dopo l’emergere del cosiddetto mondo unipolare. A cosa mi riferisco? Credere nella propria infallibilità è molto pericoloso; è solo a un passo dal desiderio dell’infallibile di distruggere coloro che non amano, o come si suol dire, di cancellarli”.

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“Qualunque cosa provenga dalla Russia è tutto bollato come “intrigo del Cremlino”. Ma guardatevi. Siamo davvero così onnipotenti? – si domanda il pResidente della Federazione Russa -. Qualsiasi critica ai nostri avversari – qualsiasi – è percepita come “intrigo del Cremlino”, “la mano del Cremlino”. Questo è folle. Fëdor Dostoevskij profetizzò tutto questo nel 19 ° secolo. Uno dei personaggi del suo romanzo Demons , il nichilista Shigalev, descrisse il futuro radioso che immaginava nel modo seguente: “Emergendo da una libertà sconfinata, concludo con un dispotismo sconfinato”. Questo è ciò a cui sono arrivati ​​i nostri avversari occidentali. Gli fa eco un altro personaggio del romanzo, Pyotr Verkhovensky, parlando della necessità del tradimento universale, della denuncia e dello spionaggio, e affermando che la società non ha bisogno di talenti o capacità maggiori: “La lingua di Cicerone è tagliata, Copernico ha gli occhi cavati e Shakespeare è lapidato”. Questo è ciò a cui stanno arrivando i nostri avversari occidentali. Cos’è questa se non la cultura occidentale dell’annullamento?”.

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“Standardizzazione, monopolio finanziario e tecnologico, cancellazione di tutte le differenze è ciò che sta alla base del modello occidentale di globalizzazione, che è di natura neocoloniale. Il loro obiettivo è chiaro: stabilire il dominio incondizionato dell’Occidente nell’economia e nella politica globali. Per fare ciò, l’Occidente ha messo al suo servizio le risorse naturali e finanziarie dell’intero pianeta, così come tutte le capacità intellettuali, umane ed economiche, sostenendo che fosse una caratteristica naturale della cosiddetta nuova interdipendenza globale”.

foto Kremlin.ru